«SI alla sperimentazione/installazione nel nostro territorio di queste nuove tecniche geotermiche, a condizione che siano valutati e rispettati i seguenti punti: garanzie di sostenibilità ambientale e per la salute delle popolazioni; distribuzione equilibrata nel territorio, evitando effetti cumulo; avvio di una programmazione pluriennale di dismissioni delle vecchie centrali inquinanti e di riconversione all’interno del punto di equilibrio; gli eventuali nuovi progetti, come prevede il piano della Regione, non devono finalizzarsi alla sola produzione di energia elettrica, ma deve essere previsto, per le aziende geotermiche, l’obbligo di realizzare/promuovere iniziative imprenditoriali che creino sviluppo e occupazione; previsione certa di ricadute economiche dirette per i cittadini e per le amministrazioni comunali». E’ questa la sintesi, per certi aspetti da definire «storica», del documento approvato alla unanimità dagli iscritti del Pd di Abbadia San Salvatore. Decisione «storica» perché questo comune, dove ha sempre primeggiato una conduzione politica riconducibile proprio al Pd, ha opposto, ad oltranza, resistenze all’attività geotermica. Negli ultimi tempi, soprattutto sul fronte della sicurezza e della tutela ambientale, le cose appaiono decisamente migliorate. «Valutiamo positivamente – si legge ancora nel documento – l’iniziativa, in itinere, del Gruppo consiliare Pd della Regione Toscana volta a raggiungere un accordo unitario nella competente Commissione consiliare e in Consiglio regionale sui criteri di individuazione delle ‘aree idonee e non’ e, a tal proposito, chiediamo che vi siano introdotti: la valutazione del rischio sismico e idrogeologico, con particolare riferimento alla tutela delle falde acquifere; la necessità di prevedere un osservatorio di controllo autonomo che preveda la partecipazione attiva dei cittadini e delle istituzioni, sia nella fase di realizzazione che in quella di esercizio; l’impegno a promuovere in sede di Conferenza Stato-Regioni l’emanazione di linee guida nazionali per la valutazione degli impianti geotermici». Una serie di «paletti», ma un’apertura che abbatte un tabù che fino ad oggi non ha coinvolto il comune badengo nell’attività geotermica.