«Una opportunità irrinunciabile che, a valle di tutti gli studi e approfondimenti fatti, non può essere messa in discussione con affermazioni che non si basano su dati scientifici ma su posizioni pregiudiziali». Parlano a una sola voce le amministrazioni comunali dei nove Comuni geotermici della Toscana. Un fronte che va da Pomarance a Monterotondo Marittimo, da Castelnuovo Valdicecina a Monteverdi Marittimo, Radicondoli, Montieri, Chiusdino, Santa Fiora e Piancastagnaio. L’obiettivo è la difesa della geotermia, come fonte di sviluppo. «A livello mondiale, in tutte le sue forme naturali, è considerata una risorsa rinnovabile, pulita e ambientalmente sostenibile, oltre che fonte di sviluppo energetico, economico e turistico per i territori che hanno la fortuna di avere nel sottosuolo determinate caratteristiche». Tra le questioni sul tavolo c’è la salute dei cittadini e i risultati dello studio sanitario che chiarisse se ci sono correlazioni tra la geotermia e alcune patologie, commissionato dalla Regione Toscana all’Agenzia regionale della sanità. «Anche studi paralleli, svolti in Nuova Zelanda, hanno fornito un quadro estremamente rassicurante sullo stato di salute della popolazione dei comuni geotermici, in linea con i dati del resto della Regione – affermano –. Ma è opportuno continuare a studiare e raccogliere dati, senza allentare l’attenzione». Anche sull’impatto ambientale i sindaci dei nove Comuni chiudono la porta alle critiche. «L’attività geotermica permette di risparmiare complessivamente oltre un milione di Tep (Tonnellate di petrolio equivalente) all’anno e i quadri emissivi delle centrali sono tutti ampiamente ricompresi nei limiti previsti dalla normativa vigente e nei più stringenti atti di indirizzo della Regione». Dal lato socio economico, la geotermia può e «deve diventare sempre di più un volano di sviluppo per i territori attraverso la creazione di opportunità di lavoro diretto e indotto, sviluppo di know how correlato a usi plurimi e di teleriscaldamento, incentivando inoltre le attività innovative sia tecnologiche che agroalimentari complementari». Dai territorio si guarda al potere del vapore anche in chiave turistica: «affinché diventi una tessera fondamentale del più ampio mosaico delle realtà turistiche toscane». E concludono: «Come amministratori abbiamo il dovere di pretendere rigorosi controlli e verifiche verso il concessionario Enel Green Power, ma abbiamo anche il dovere di prendere decisioni per il bene dei nostri cittadini e della pubblica utilità in un rapporto collaborativo e proficuo per garantire un futuro ai territori e alle popolazioni residenti».