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Geotermia, Toscana: Geotermia, la Toscana dal cuore caldo attira studenti universitari da tutto il mondo

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Per le Università di Ginevra e Losanna, oltre che per La Sapienza di Roma, un’occasione per toccare con mano il caso-scuola del nostro territorio

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

A distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, due distinti gruppi di studenti universitari si sono recati in visita nei territori della Toscana dal cuore caldo per capire come la geotermia possa essere impiegata dall’uomo per produrre in sicurezza energia rinnovabile.

Gli studenti del corso di laurea magistrale in ingegneria energetica dell’Università La Sapienza di Roma, accompagnati dal professore Claudio Alimonti, hanno scelto il distretto geotermico amiatino visitando l’impianto geotermico Enel Green Power di Bagnore 4 – tra i territori comunali di Santa Fiora e Arcidosso –, l’ultimo entrato in servizio tra i 34 presenti sul territorio regionale toscano.

In esercizio dal dicembre 2014, la centrale di Bagnore 4 è in grado di generare 310 milioni di chilowattora all’anno, con un risparmio di 70mila Tep (tonnellate equivalenti di petrolio): tutti i materiali utilizzati per la sua realizzazione sono “made in Italy”, e l’intero impianto è stato progettato tenendo conto dei migliori standard a livello mondiale e delle migliori tecnologie disponibili da un punto di vista ambientale.

Gli studenti della Sapienza, provenienti da varie parti del pianeta, sono stati dunque accolti da Marco Paci e Alessandro Lenzi di Enel Green Power, che hanno presentato le attività dell’azienda in campo geotermico in Italia e nel mondo e hanno illustrato il funzionamento della centrale con il collega dell’area tecnica dell’esercizio Giovanni Bordoni. Hanno potuto così apprezzare anche il percorso turistico intorno alle centrali Bagnore 3 e Bagnore 4, che si sviluppa per una lunghezza complessiva di circa 700 metri, con tre aree attrezzate per la sosta dei visitatori e impiantistica dimostrativa.

Il professor Claudio Alimonti e gli studenti sono rimasti molto soddisfatti della visita, che ha consentito di conoscere sul posto lo sviluppo tecnologico e gli elevati standard ambientali della geotermia toscana.

Stesso entusiasmo manifestato dagli studenti del Master del programma ELSTE dei Dipartimenti di Geologia delle Università di Ginevra e Losanna – accompagnati dal professor Matteo Lupi e dal dottor Giovanni Luca Cardello – durante la visita al villaggio geotermico Enel Green Power a Larderello: «Siamo rimasti molto soddisfatti – ha commentato Lupi, originario di Pisa e Professore Assistente presso l’Università di Ginevra dopo un percorso di otto anni passati tra Regno Unito, Germania e Svizzera – la visita è stata interessante perché ci ha consentito di apprezzare lo sviluppo tecnologico e l’enorme sforzo fatto da Enel Green Power per la coltivazione delle risorse geotermiche».

Il gruppo elvetico di studenti, ricevuto da Massimiliano Santulli di Enel Green Power, ha avuto modo di approfondire la storia di questa risorsa nell’area, attraverso la visita al Museo della Geotermia.

Una storia che – nell’era moderna – affonda le radici nella seconda metà del 1700, e più precisamente nel 1777, quando il chimico Uberto Francesco Hoefer, direttore delle spezierie granducali scoprì la presenza di acido borico all’interno dei lagoni, dando inizio ad un nuovo capitolo della storia geotermica. Gli studenti hanno potuto inoltre ascoltare “l’urlo della terra” grazie al pozzo dimostrativo e alle manifestazioni naturali della zona, nonché conoscere l’alta tecnologia delle centrali con la visita agli impianti di Larderello, con particolare riferimento alla centrale di Valle Secolo che con i suoi 120 MW di potenza installata è una delle più importanti d’Europa nel settore geotermico.