«Fra due-tre anni, nelle aree geotermiche, ci sarà fame a giro». La nera previsione è di Carlo Giannoni, sindaco di Monteverdi, che torna ad attaccare gli indirizzi della IV commissione regionale in materia di ricerca geotermica, da poco passati in consiglio con i voti della maggioranza. «La Regione – continua il primo cittadino di Monteverdi – deve capire che per i comuni del territorio la geotermia è un fattore economico di sopravvivenza. Come sindaci abbiamo fatto un documento per sensibilizzare consiglieri e giunta al problema con una visuale del territorio e non centralistica, ma mi auguro che tutti i colleghi sindaci si impegnino anche singolarmente con azioni efficaci per far cambiare gli orientamenti attuali».
Un primo risultato sembra sia stato raggiunto: l’assessora all’ambiente Federica Fratoni si è impegnata a convocare i sindaci “geotermici” a Firenze per sentire le loro ragioni. Quando ancora non si sa, e nell’incertezza dell’attesa Giannoni non nasconde tutta la sua inquietudine: «Partiamo da un dato certo: gli studi dell’Arpat, molto recenti, e dell’Università di Siena, hanno dimostrato che l’energia geotermica è sicura. E allora perché dobbiamo mettere i paletti al suo sviluppo?».
I paletti sono quelli indicati nella mozione della IV commissione, approvata dal Consiglio pochi giorni fa: le nuove perforazioni – sintetizziamo – saranno possibili solo nelle zone non vincolate. Tradotto in soldoni significa che i Comuni saranno tagliati fuori completamente dalle autorizzazioni per le ricerche e lo sfruttamento del vapore trovato nel sottosuolo. Tutto verrà deciso a Firenze in base ai piani territoriali esistenti. «Questo è l’errore da correggere – prosegue Giannoni conciliante – e spero molto che l’assessora Fratoni comprenda la necessità di trovare una soluzione positiva. Il Comune è in rapporto diretto con i cittadini, conosce più di ogni altro ente le esigenze del proprio territorio, perciò dico che non può essere messo da parte. Il vapore geotermico si trova dove c’è, e se la zona è vincolata cosa si fa? Si rinuncia a una risorsa o si trova una soluzione coinvolgendo i cittadini? Questo lavoro lo può fare solo il Comune».
Giannoni conclude tranciante: «I paletti di cui si è detto prima incoraggeranno l’Enel a investire altrove, non ha problemi l’Enel, già lo fa. E a pagarne il prezzo saranno i nostri territori geotermici: meno investimenti uguale meno lavoro, meno indotto, più disoccupazione. Questo è certo. Lo dico ora perché non voglio che fra due-tre anni vengano a dirmi che non gli era stato spiegato».