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Geotermia: strategica per la regione Toscana, ma nell’ambito della SEN deve essere valutata e valorizzata a tutto campo

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Bilanci e prospettive della geotermia: ne abbiamo parlato con il Direttore di CoSviG, Sergio Chiacchella

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

L’anno che si è da poco concluso è stato per CoSviG particolarmente ricco di iniziative e quello da poco iniziato si prospetta altrettanto promettente per il settore geotermico e così di conseguenza, per le attività del Consorzio.

Volendo fare un bilancio del 2012, quali sono gli elementi di particolare rilievo dell’attività svolta dal CoSviG?

«Il 2012 è stato un anno, che pure all’interno di un quadro generale segnato da molte difficoltà, chiude con un bilancio positivo per la nostra società. Non solo per il risultato economico che riconfermerà il dato positivo degli ultimi anni, ma soprattutto per le attività svolte ed i progetti avviati. Il nostro mandato è chiaro: promuovere e realizzare iniziative nell’ambito dello sviluppo sostenibile del territorio geotermico toscano. In questo ambito nel 2012 abbiamo assistito ad un notevole sviluppo del settore formativo, abbiamo visto crescere i progetti basati sulle potenzialità del territorio. Risultati importanti sono arrivati per EnerGea (società di ricerca e trasferimento dell’innovazione tecnologica nel settore delle rinnovabili, controllata da CoSviG) e per la Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili, (promossa da CoSviG, Slow Food e Fondazione Slow Food per la Biodiversità). Ma l’attività di CoSviG è stata indirizzata, secondo le indicazioni del PIER e sulla base del decreto Lgs 22/10, anche alla verifica di una possibile valorizzazione della media e bassa entalpia geotermica in sinergia con gli operatori di settore. Fondamentale, infine, è stato il ruolo di coordinamento svolto a favore degli Enti Locali Geotermici, tema su cui credo di poter constatare un riconoscimento di acquisita credibilità e autorevolezza».

A dicembre CoSviG ha organizzato due appuntamenti di grande rilevanza a Piancastagnaio: il convegno internazionale sul tema “Il calore della Terra: conoscere per capire e condividerne l’uso” e il workshop nell’ambito del Progetto Europeo GEO-DH (GEOthermal District Heating); quali sono le prospettive future emerse?

«Le due giornate di Piancastagnaio hanno costituito un importante momento di confronto fra i più autorevoli esperti a livello mondiale sul tema geotermia; la risorsa vista in tutte le sue possibili manifestazioni e con le diverse caratteristiche. I lavori hanno permesso la verifica dello stato dell’arte e dei possibili sviluppi dell’utilizzo della geotermia, si è parlato del contributo che questa risorsa energetica rinnovabile può dare, e con quali tecnologie, all’interno di un mix che ci renda sempre meno dipendenti dalle fonti fossili. Il workshop sul progetto GeoDH, ha costituito, invece, una verifica intermedia sull’iniziativa che sta coinvolgendo diversi soggetti di 14 Paesi europei con l’obiettivo di superare le barriere amministrative e finanziarie che ostacolano lo sviluppo dei teleriscaldamenti geotermici. Oggi in Europa vi sono 216 impianti operativi con una capacità termica di 4900 MWt. Il superamento dei suddetti ostacoli, con i 166 nuovi progetti in fase di sviluppo potrebbe portare nei prossimi 3 anni al raddoppio della capacità termica installata con un contributo concreto alla sostituzione dei combustibili fossili nella produzione di calore».

Quali sono gli obiettivi strategici per l’anno in corso?

«CoSviG ha visto, negli ultimi anni, crescere il proprio ruolo ed ha ampliato l’arco delle competenze. Il 2013 non vedrà cambiamenti di rotta, si dovranno consolidare i risultati fin qui ottenuti, migliorando anche il livello di efficienza ed efficacia nel rispondere alle esigenze dei territori. Nella nostra attività il riferimento normativo e di programmazione è indispensabile, l’auspicio è quindi che la Regione Toscana possa procedere celermente all’approvazione del PAER, nel cui solco una struttura come la nostra deve necessariamente muoversi ed operare».

La Strategia Energetica Nazionale si dimentica della geotermia tra le energie rinnovabili: quale può essere, secondo lei, il motivo di questa scarsa attenzione a livello nazionale?

«La geotermia italiana è da sempre stata identificata solo con Larderello, al massimo con la Toscana, e con la produzione elettrica che da queste aree si può ricavare. Si pensa quindi, pur ipotizzando il massimo utilizzo consentito dalla risorsa presente, ad una piccola percentuale sia rispetto alla produzione totale che a quella ottenuta da fonti rinnovabili. La produzione di energia elettrica da geotermia è sicuramente strategica per la Regione Toscana, ma un ruolo significativo nell’ambito della SEN non può prescindere da una valutazione e valorizzazione della risorsa in tutte le caratteristiche con cui si manifesta. Le basse e medie temperature, l’uso diretto (riscaldamento e raffrescamento) della risorsa possono far ipotizzare un maggiore ruolo della geotermia nel bilancio energetico nazionale. Ormai non è più un fatto sporadico, ma sono tante le iniziative di enti e di privati che si muovono in questa direzione, ritengo che nel percorso che ha portato alla definizione della SEN, tutto questo si sarebbe dovuto tenere in maggiore considerazione».

Recentemente è stato emanato il cosiddetto Conto Termico, pensa che possa rappresentare un adeguato sistema incentivante per promuovere la geotermia a bassa entalpia?

«Credo di poter affermare, anche sulla base delle reazioni di operatori ed esperti del settore, che dopo tante attese il Conto Termico non sia stato in grado di dare risposte adeguate. Sicuramente i nuovi incentivi previsti non saranno sufficienti a dare un impulso significativo alla diffusione di una tecnologia che potrebbe dare, invece, un contributo importante per ridurre i consumi energetici e migliorare le condizioni ambientali».