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Geotermia: si dismette la centrale PC2 e si potenzia il teleriscaldamento

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La conferenza dei servizi ha dato via libera all’uso dei gas geotermici a condizione che si rispettino l’ambiente, la risorsa idrica e la salute

Fonte: Il Cittadino OnLine

Autore: Il Cittadino OnLine

"Il parere favorevole della Conferenza dei servizi della Regione Toscana rappresenta un passo in avanti significativo per il riassetto dell’area geotermica amiatina, dove il governo sostenibile e compatibile di questa risorsa rimane una priorità per gli enti locali”. Con queste parole Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena e Gabriele Berni, assessore provinciale all’ambiente commentano il via libera della Conferenza dei servizi della Regione Toscana alla Valutazione di impatto ambientale propedeutica ad alcuni interventi per la corretta ed equilibrata valorizzazione della risorsa geotermica a Piancastagnaio.
“Grazie a questo atto – continuano Bezzini e Berni – potrà essere finalmente dismessa la centrale Pc2, come chiedono da molti anni gli enti locali per l’impatto olfattivo, inquinante e paesaggistico della struttura. La chiusura di questa centrale è un elemento positivo per una gestione della risorsa geotermica attenta all’ambiente, alla salute pubblica e allo sviluppo sostenibile del territorio. Nel frattempo, stanno andando avanti i lavori per completare il termodotto, che permetterà di usare il calore per usi industriali, portandolo dalla centrale Pc3 alla zona industriale di Casa del Corto, e l’iter per l’utilizzo del calore per usi civili, con il teleriscaldamento che arriverà nelle case di Piancastagnaio”.
“Il percorso che ha portato al via libera sulla Valutazione di impatto ambientale – dicono ancora Bezzini e Berni – è durato circa due anni e ha visto impegnata la Regione Toscana, insieme agli enti locali firmatari dell’accordo del dicembre 2007, alla base di ogni intervento su questo fronte, nel subordinare tutte le decisioni alla tutela della salute pubblica e del benessere del territorio. Anche in questo caso, come si legge nel parere della Conferenza dei servizi, il via libera è stato subordinato a 44 prescrizioni e a una raccomandazione su aspetti di tutela ambientale, a partire dalla risorsa idrica, fattore di massima attenzione. Prima di ottenere l’autorizzazione, Enel dovrà presentare un progetto di monitoraggio sulla quantità e sulla qualità dell’acqua, da concordare con la Regione, l’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, il Bacino regionale Ombrone e l’Autorità di Bacino interregionale del fiume Fiora, in modo da accrescere il livello di conoscenze oggettive dell’acquifero dell’Amiata, anche grazie all’installazione di nuovi piezometri. Con Arpat, Enel dovrà, invece, concordare la localizzazione esatta del punto di monitoraggio. Dopo il piezometro voluto dalla Regione Toscana, questo è il primo intervento che consentirà di avere dati effettivi sulla falda interessata dall’intervento. Da parte nostra – concludono Bezzini e Berni – continueremo a monitorare che ogni intervento sia portato avanti con la massima attenzione al territorio amiatino e alla comunità locale”.