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Geotermia. Sì a sfruttamento foreste protette indonesiane

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Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha annunciato l’emanazione di un decreto presidenziale per lo sfruttamento di risorse geotermiche nelle “foreste di conservazione”.

Fonte: La Stampa.it

Autore: Apcom-Nuova Energia

Le foreste protette indonesiane sono divise in due categorie. Quelle "protette", ove con particolari cautele sono consentite limitate attività produttive (recentemente estese anche ad attività minerarie, energetiche ed altre riconosciute di importanza strategica per il Paese), e quelle "di conservazione", dove la legge attualmente in vigore non consente alcun tipo di attività eccetto quelle di ricerca e di educazione. Sono appunto quest’ultime che il governo di Jakarta intende aprire allo sfruttamento geotermico. La geotermia rappresenta un punto di forza dei piani energetici che l’Indonesia si è data per soddisfare i bisogni energetici crescenti della popolazione. L’obiettivo dichiarato nei mesi scorsi dal governo è di aggiungere nei prossimi anni 4.000 MW di capacità ai circa 1.200 MW geotermici attualmente presenti sul territorio nazionale. Questo sforzo è funzionale all’obiettivo di aumentare la percentuale di cittadini con accesso all’energia elettrica. Dall’attuale copertura del 65%, si punta ad arrivare ad una quota del 90% entro il 2014. Ma è funzionale anche alla necessità di ridurre drasticamente il ricorso ai combustibili fossili e, con essi, le emissioni di gas serra, di cui l’Indonesia è oggi uno dei principali Paesi emettitori al mondo. Tuttavia, la maggior parte delle risorse geotermiche del Paese è situata in aree protette, in particolare, nelle "foreste di conservazione" del West Java, East Java, Sumatra e West Nusa Tenggara. È per superare questo ostacolo che il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha annunciato l’adozione di un provvedimento ad hoc, in considerazione del fatto gli impianti geotermici sfruttano risorse del sottosuolo, con un impatto sulla superficie molto limitato e comunque contenuto in pochi ettari.