Come si realizzi nel contesto locale, salvaguardando necessità di sviluppo, opportunità di crescita e diverse economie sono stati argomenti approfonditi nel corso di un’audizione in commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, Infrastrutture del Consiglio, guidata da Stefano Baccelli (Pd). Al centro dei numerosi interventi, lo stallo che si è venuto a creare visto che la moratoria di sei mesi al rilascio di permessi di ricerca, e relative proroghe, per la realizzazione di pozzi esplorativi, è scaduta il 24 agosto scorso.
La sospensione, ha spiegato il capogruppo Pd Leonardo Marras, primo firmatario di una proposta di risoluzione che sarà all’ordine del giorno dei lavori del prossimo Consiglio regionale (22 e 23 settembre), era una “pausa di riflessione per fare delle scelte. Alcune già prese, altre ancora da definire”. “Il testo che come gruppo abbiamo predisposto, frutto di un approfondito confronto con e nel territorio, mette un punto di equilibrio senza stilare una classifica della buona e cattiva geotermia” ha continuato Marras. Ricordando che la Toscana ha scelto di “non consumare più suolo se non attraverso un processo di condivisione con i territori, la risoluzione vuole essere una guida, certamente migliorabile e aperta ad ulteriori confronti ed approfondimenti, che colmerà un vuoto”. Il capogruppo ha comunque ribadito il “no ad iniziative spontanee. Il livello del documento è regionale. Trattandosi di risorsa strategica, ha una portata che va oltre la dimensione locale”.
Tra i tanti soggetti ascoltati, amministratori, imprenditori ed associazioni, la preoccupazione per l’empasse creato da una moratoria ormai scaduta è stata evidente. Tra posizioni a favore dello sfruttamento della risorsa, non solo per le ricadute economiche e le opportunità di approvvigionamento di tutto l’indotto, e quelle contrarie a subire esplorazioni su territori di pregio dal punto di vista paesaggistico e di culture storiche, una richiesta è stata comune: fare in fretta.
Il testo messo a punto dal Pd, sebbene non fosse “oggetto dell’audizione” come ribadito dal vicepresidente del Consiglio Lucia De Robertis e comunque “scaturito da un attento lavoro sui territori ad opera del gruppo” sarà una base di partenza.
La moratoria ha spiegato Tommaso Fattori (Sì – Toscana a Sinistra) è stata decisa per “permettere una programmazione che purtroppo non è stata fatta”. Secondo il consigliere, la formazione degli atti di pianificazione deve essere “concertata con le comunità locali. Occorre inoltre rivedere il piano energetico regionale”.
Il vicepresidente della commissione Giacomo Giannarelli (M5S) ha annunciato di voler fare richiesta perché la proposta di risoluzione del Pd venga affrontata in commissione. “Continuare una discussione sul tema – ha detto – è importante. Così come tener conto del documento sulla geotermia appena approvato dal ministero competente che ci auguriamo la Regione vorrà seguire”. Giannarelli ha inoltre rilevato la necessità di “redigere un quadro su quanta energia, e di che tipo, ha bisogno la Toscana”.
Il presidente Baccelli ha concluso l’audizione dichiarando la “disponibilità della commissione a rivedere nuovamente i rappresentanti del territorio” anche “visitando i luoghi e gli impianti”. “Le sollecitazioni emerse nel corso di questa riunione – ha rilevato – saranno prese in carico. Così come l’esigenza di una normativa che regoli e programmi attraverso una concertazione sostanziale e formale con gli enti locali”.