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Geotermia, Prospettive: Sono tre le principali frontiere tecnologiche in ambito geotermico

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Francesco Venturini, AD di Enel Green Power parla dell’innovazione e delle prospettive del settore geotermico.

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

«Quella geotermica non è la più diffusa o la più conosciuta tra le energie rinnovabili, ma è tra quelle con il più grande potenzialità in termini di miglioramento delle performance nei prossimi anni». Ne è convinto Francesco Venturini, che, nella veste di amministratore delegato di Enel Green Power, offre una panoramica sulle frontiere tecnologiche e sulle prospettive future delle energie rinnovabili.

Per quanto riguarda la geotermia in particolare, secondo Venturini sono tre le linee di sviluppo più promettenti sulle quali lavorare, direzione «riconosciuta anche dai programmi di ricerca dell’UE», e almeno due di queste stanno avanzando anche grazie all’esperienza toscana.

In primo luogo «una nuova generazione di impianti che sfruttano la geotermia profonda», vale a dire quei fluidi supercritici con temperature più alte di 400 °C e pressioni di almeno 200 bar (condizioni che i ricercatori del progetto UE “DESCRAMBLE” stanno indagando a Larderello, in Toscana).

Venturini si sofferma poi sulla possibilità di «ibridare la tecnologia geotermica con altre rinnovabili», come già avviene nella centrale statunitense di Still Water, che affianca alla geotermia il solare termico e fotovoltaico, e in quella toscana di Cornia 2, dove la risorsa geotermica incrocia le biomasse.

La terza linea di sviluppo, infine, riguarda l’incremento delle prestazioni degli impianti a bassa temperatura (120-150 °C), dove «miglioramenti termodinamici potrebbero portare a una spinta molto importante per la diffusione nella produzione di energia elettrica da geotermia in tutta Europa».