Le energie rinnovabili continuano a portare benefici socio-economici creando numerosi posti di lavoro in tutto il mondo, secondo i dati raccolti dall’International Renewable Energy Agency (IRENA).
Che per la geotermia mostrano dati in grande crescita, registrando quasi un raddoppio dei posti di lavoro collegati nell’arco di anno.
Del resto il nuovo report Renewable energy and jobs – Annual review 2020 testimonia più di un record: a livello globale, nel 2019 i posti di lavoro nell’industria delle energie rinnovabili hanno raggiunto gli 11,5 milioni: nel 2012, quando venne rilasciata la prima edizione del dossier, erano 7,3.
«L’adozione di energie rinnovabili – spiega il direttore generale dell’IRENA, Francesco La Camera – crea posti di lavoro e aumenta il reddito locale sia nei mercati energetici sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Oggi in testa vediamo una manciata di Paesi, ma ogni Stato può sfruttare il proprio potenziale rinnovabile, prendere provvedimenti per mettere a frutto le capacità locali per lo sviluppo industriale e formare i propri lavoratori».
Da questo punto di vista, la geotermia rappresenta per l’Italia una risorsa particolarmente preziosa.
Le tecnologie geotermiche sono infatti nate e cresciute in Toscana, che ha visto le prime lampadine accese grazie al calore naturalmente custodito nel sottosuolo oltre un secolo fa; da allora il know-how di settore ha continuato a crescere fino a raggiungere punte d’eccellenze riconosciute a livello internazionale che, unite alle risorse geotermiche ad alta entalpia particolarmente pregiate presenti sul territorio, offrono ancora ampie possibilità di sviluppo per la geotermia come mostra in dettaglio l’ultimo studio pubblicato da UGI in materia.
Del resto l’intero continente europeo mostra larghi margini di crescita per l’impiego di questa fonte rinnovabile, con molte potenzialità rimaste latenti come documenta l’ultimo European Geothermal Market Report elaborato da EGEC.
Già oggi i posti di lavoro assicurati dalla geotermia in Europa sono assai rilevanti.
Secondo le stime elaborate dall’IRENA, in tutto il mondo se ne contano 99.400 (sebbene la geotermia rappresenti solo lo 0,5% di tutta l’elettricità da fonte rinnovabile in termini di capacità installata a livello globale), contando le applicazioni legate alla produzione elettrica come quella termica; un dato in crescita, dato che si fermava a 94mila un anno fa.
Nel totale, poco meno della metà (40.600) si trovano in Europa, con il Vecchio Continente che si è reso protagonista di una crescita poderosa: secondo le rilevazioni dell’Agenzia, infatti, dal report 2019 a quello 2020 la cifra è cresciuta da 23.000 a 40.600.
In questo contesto, la Toscana in particolare resta un nodo centrale: il rapporto IRENA non scende a questo livello di dettaglio territoriale, ma dagli ultimi numeri (novembre 2018) messi in fila dalla Regione si stima che siano oltre 4000 le persone coinvolte lungo la filiera tra occupati diretti, indiretti e indotto.
Un settore che però sta vivendo una fase di stallo a livello locale, frenato da incertezze normative come sul fronte dell’incentivazione.