CoSviG tra i firmatari del protocollo d’intesa per la costituzione della Piattaforma Cl.o.c.k: “Cluster of clusters for knowledge”
Gli ultimi dati elaborati da ISTAT sull’andamento della produttività nel nostro Paese spiegano molto del ritardo accumulato dall’Italia rispetto ai principali competitors internazionali: nel periodo 1995-2018 la produttività del lavoro ha registrato una crescita media annua di appena lo 0,4% (decisamente inferiore rispetto a quella dell’Ue28, 1,6%), mentre la produttività del capitale ha segnato addirittura un calo medio annuo dello 0,7%.
Per recuperare il terreno perduto e affrontare un mercato ricco d’insidie la parola d’ordine oggi non può che essere quella dell’innovazione.
Ed è in quest’ottica che la Regione ha lanciato una nuova Piattaforma per il trasferimento tecnologico, per l’innovazione e la competitività in Toscana, destinata a favorire la crescita economica sostenibile delle imprese e dei territori puntando sull’innovazione.
Per la costituzione della Piattaforma – denominata Cl.o.c.k, acronimo di “Cluster of clusters for knowledge”– è stato firmato a Firenze un protocollo d’intesa che lega la Regione a sei (per ora) centri di trasferimento tecnologico; tra cui CoSviG, il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, che già oggi rappresenta il soggetto gestore del Distretto tecnologico regionale energia ed economia verde (DTE2V) nonché il territorio regionale del Cluster tecnologico nazionale “Energia”; a completare il tavolo sono stati chiamati ASEV (Agenzia di Sviluppo Empolese–Valdelsa, soggetto gestore del Distretto Tecnologico Regionale per i Nuovi Materiali), CPTM (Consorzio Polo Tecnologico Magona, partner del Distretto Tecnologico degli Interni e Design), Lucense (soggetto gestore del Distretto Tecnologico Regionale Cartario), Navigo (soggetto gestore del Distretto Tecnologico Regionale della Nautica e Portualità), TLS-Fondazione Toscana Life Sciences, (soggetto gestore del Distretto Tecnologico Regionale delle Scienze della Vita).
Centri di trasferimento tecnologico che, grazie ad una pluriennale esperienza maturata sul campo, possono vantare un’approfondita conoscenza dei principali stakeholder, degli aspetti tecnico-scientifici e delle dinamiche di mercato che contrassegnano il proprio settore di riferimento e rappresentano, naturalmente, il nucleo proponente e fondatore della Piattaforma. A Cl.o.c.k. potranno aderire altri centri o organismi operanti in Toscana e aventi caratteristiche simili, che operano nella filiera del trasferimento tecnologico e servizi per l’innovazione.
«La Regione – commenta l’assessore alle Attività produttive Stefano Ciuoffo – è da diversi anni impegnata a promuovere interventi a sostegno dei sistemi territoriali di innovazione per favorire il mantenimento e l’incremento della competitività delle imprese. Il sistema produttivo toscano, costituito essenzialmente da Mpmi (micro, piccole e medie imprese, ndr), ha bisogno di un supporto sempre più efficiente ed efficace per dare impulso ed accelerare il passaggio a tecnologie e processi innovativi e per facilitare le relazioni di filiera con le grandi imprese. Migliorare il sistema dei servizi di divulgazione e trasferimento tecnologico, renderlo più flessibile, integrato e veloce, è diventato un elemento chiave e la creazione di questa Piattaforma rappresenta un passaggio per favorire la crescita ed il consolidamento di un sistema territoriale e diffuso per il trasferimento tecnologico per l’innovazione e la competitività».
La Regione Toscana si impegna inoltre a collaborare con i Centri di trasferimento tecnologico per realizzare azioni congiunte, a promuovere verifiche periodiche sulle attività svolte e analizzare l’efficacia delle modalità operative, a facilitare l’integrazione delle attività della Piattaforma con le politiche regionali a favore del trasferimento tecnologico.
“CL.O.C.K. nasce” dicono dal DTE2V, rappresentato dalla Responsabile di CoSviG per i Progetti Complessi, Loredana Torsello “per favorire collaborazioni, progettualità comuni, partnership e promuovere il trasferimento tecnologico tra soggetti appartenenti a filiere produttive diverse. Attraverso la contaminazione delle idee, la si vuole stimolare e favorire la crescita della competitività delle Aziende Toscane in un’ottica di economia sostenibile e circolare”.
In base al protocollo d’intesa, che ha validità triennale, viene costituito infatti un nucleo tecnico di coordinamento – composto da un rappresentante di ciascun firmatario – per l’attuazione dei contenuti.
Più nel dettaglio, come spiegano dalla Regione la Piattaforma si occuperà di promuovere, realizzare e sviluppare varie attività.
Condivisione di conoscenze, competenze, dotazioni e strumenti per massimizzarne la produttività ed evitare duplicazioni; impulso all’integrazione tra ricerca-formazione-innovazione-imprese attraverso specifiche azioni, anche valorizzando il rapporto con le università e gli altri organismi di ricerca; valorizzazione di programmi di ricerca, di sviluppo tecnologico e innovazione, coerenti con le agende strategiche di riferimento, in linea con i programmi di sviluppo e innovazione regionali, nazionali ed europei; divulgazione tecnologica, valorizzazione dei laboratori e facilitazione al loro accesso e matchmaking, a servizio del sistema delle imprese; individuazione di soluzioni interdisciplinari a problematiche di filiera o di settore; promozione di un coordinamento regionale per massimizzare l’efficacia dei programmi, progetti e azioni dei soggetti firmatari.
“Scopo di questa piattaforma è unire experties, infrastrutture e Know How” continua Torsello del DTE2V “per metterli al servizio del comparto produttivo regionale secondo un approccio trasversale e interdisciplinare”
“Questo” conclude Torsello “è per noi il traguardo intermedio di un percorso che da tempo ci vede collaborare tra i Distretti Tecnologici Toscani per dare una risposta alle esigenze maturate all’interno dei nostri settori di competenza. Il DTE2V da sempre cerca di essere interfaccia con il mondo delle imprese e della ricerca nel settore dell’energia, con particolare attenzione ad alcune filiere produttive, come quella geotermica “.