Riceviamo e pubblichiamo.
«Fondamentale che l’opinione pubblica dei nostri territori sia debitamente informata».
«Le vicende ucraine sono la conferma di una situazione che perdura da troppo tempo in merito all’indipendenza energetica nazionale, cui la geotermia può contribuire in modo significativo»
Nella delicata e complessa vicenda che riguarda lo sviluppo della geotermia in Toscana e le criticità che si ravvisano con l’approssimarsi della scadenza delle concessioni minerarie ad Enel, le dichiarazioni rese pubblicamente dal presidente della Regione Giani rappresentano una presa di posizione utile e totalmente condivisibile che, finalmente, fa chiarezza su un tema tanto importante per la Toscana e i nostri territori.
Il tema geotermico deve definitivamente assumere un rilievo di carattere nazionale proprio in considerazione del difficile contesto economico che si è manifestato recentemente, legato all’incremento incontrollato dei costi energetici con prezzi progressivamente crescenti e legati, troppo, ad approvvigionamenti dall’estero.
Le recenti vicende ucraine sono solo l’attuale conferma di una situazione che perdura da troppo tempo in merito all’indipendenza energetica nazionale, cui la geotermia può davvero contribuire in modo significativo.
Da una parte si ravvisa la necessità di ridurre appunto la dipendenza dalle forniture estere di energia, dall’altra si impone la necessità di potenziare le energie rinnovabili nell’ottica della transizione ecologica, almeno di quelle che davvero concorrano fattivamente agli obiettivi ecologici e strategici regionali e nazionali.
Attualmente la produzione geotermica copre circa il tre per cento del fabbisogno nazionale. Il potenziamento degli impianti esistenti e la costruzione di nuove centrali possono determinare, in un tempo ragionevole, il raddoppio degli attuali livelli produttivi ed assicurare che i Comuni geotermici contribuiscano, secondo la loro effettiva capacità, agli obiettivi definiti a livello regionale e nazionale.
In sostanza sono già disponibili e finanziabili i progetti, predisposti da Enel la cui realizzazione consentirebbe di cogliere i due obiettivi fondamentali che l’Italia ha di fronte a sé: diminuire la dipendenza energetica dall’estero, ed incrementare notevolmente la quota di energie rinnovabili a disposizione e realmente produttive.
Per la Toscana in particolare, come rilevato dal presidente Giani, i vantaggi sono evidenti ed incontestabili, giacché un raddoppio della produzione da geotermia ci avvicinerebbe al raggiungimento degli obiettivi regionali previsti per la cosiddetta transizione ecologica, senza ricorrere ad altre fonti rinnovabili il cui insediamento, in un territorio spesso di pregio e a forte vocazione turistica, avrebbe conseguenze difficilmente gestibili in termini di impatto ambientale, paesaggistico, culturale e sociale.
Esistono, pertanto, tutte le condizioni per un rilancio della produzione energetica da fonte geotermica, purché si prenda atto della necessità urgente e ormai non più differibile di trovare delle soluzioni davvero credibili in vista della scadenza delle concessioni del 2024.
I Comuni geotermici, con le azioni concrete poste in essere, crediamo abbiano dimostrato di essere pronti ad affrontare le sfide che si prospettano davanti a noi certi di avere il sostegno dei cittadini, della Regione e degli altri attori del settore che credono, davvero e non solo a parole, al progetto di una geotermia toscana del ventunesimo secolo: produttiva, economicamente profittevole, efficace, ambientalmente, paesaggisticamente e sanitariamente compatibile, ricchezza dei territori geotermici e dei cittadini che li abitano nonché, più in generale, di tutta la Toscana.
La procedura attualmente prevista per l’assegnazione delle concessioni attive appare così complessa e articolata da far prevedere, ove non si muti qualcosa nella regolamentazione di settore, che con assoluta certezza i tempi saranno lunghissimi, ben oltre quel termine attualmente definito al prossimo 2024.
Continuando su questa strada insidiosa corriamo il grave rischio di un rallentamento di tutte le attività di coltivazione, di tutti gli investimenti necessari a mantenere attiva la risorsa, di tutte le manutenzioni imprescindibili agli impianti.
Con la certezza di una sostanziale riduzione, sin dal breve e medio periodo, dello stesso livello produttivo di energia elettrica.
Un effetto paradossale, in un momento come questo, che pagheranno i cittadini tutti con bollette salate e forse anche non sostenibili neppure dai redditi medi!
Per questo motivo i Comuni geotermici, gli unici che davvero conoscono il tema in tutti i possibili risvolti, ormai da mesi stanno operando per far comprendere a tutti i livelli le opportunità e le potenzialità del settore geotermico.
Stiamo altresì attivamente lavorando alla proposta di introduzione di una “normativa ponte” che consenta almeno di superare il problema della prossima scadenza del 2024 nell’ottica di dare davvero un assetto alla geotermia che sia degno di un settore di punta dell’economia nazionale, che viene esportato all’estero come modello di coltivazione di una risorsa naturale ambientalmente compatibile e capace di produrre una energia pulita da un monopolio naturale.
In questi ultimi mesi le Amministrazioni comunali geotermiche, di concerto con la Regione Toscana, si stanno muovendo congiuntamente in questa direzione.
C’è bisogno di seguire quotidianamente gli sviluppi di una delicata e complessa trattativa, ed è indispensabile una forte accelerazione dei processi in atto.
Per questo già da tempo cerchiamo di cogliere tutte le possibilità di suscitare l’attenzione del Parlamento sul tema della geotermia, anche presentando emendamenti nella fase di conversione di decreti ove attinenti alla materia energetica ed ambientale, sia attivando tutti i possibili canali disponibili per ottenere una sensibilizzazione del Governo, anche nelle sue articolazioni interne.
Lo stallo e le incertezze che stanno caratterizzando questa fase storica per ciò che concerne la materia geotermica, ormai da troppo tempo, hanno indotto le Amministrazioni locali a farsi promotrici in prima persona di iniziative mirate a veicolare la discussione a livello parlamentare e governativo sfruttando gli istituti che le norme mettono a disposizione.
La circostanza che tali azioni abbiano intercettato e stiano intercettando il favore ed il sostegno di molte forze politiche, anche di schieramento opposto, fa presagire che la strada intrapresa sia quella corretta e di questo ne siamo felici e grati ma impone allo stesso tempo, ad ognuno per il proprio ruolo, di innestare la spinta decisiva affinché si possano conseguire, nel breve periodo, risultati tangibili, concreti e nell’interesse locale, regionale e nazionale.
I prossimi mesi saranno decisivi per impostare correttamente una strategia di lungo periodo in materia di geotermia, che richiederà il coinvolgimento più ampio possibile di tutte le forze politiche che condivideranno questi obiettivi e, in prospettiva, dell’intera cittadinanza.
Crediamo questo non sia davvero il momento delle divisioni, ma quello di agire razionalmente per un obiettivo che tutti condividiamo perché ne va del futuro dei cittadini di Pomarance, Castelnuovo di Val di Cecina, Montieri, Radicondoli, Monterotondo Marittimo, Chiusdino, Monteverdi Marittimo e di tutti gli altri Comuni geotermici, nonché di tutti i cittadini toscani e dell’Italia.
Riteniamo fondamentale che l’opinione pubblica dei nostri territori sia debitamente informata ed è nostro intento continuare a fornire periodicamente gli aggiornamenti necessari, non escludendo che, superata l’attuale e delicata fase di costruzione delle relazioni in sede parlamentare e governativa, si attivino anche forme di coinvolgimento diretto dei cittadini e delle forze economiche e sociali della zona geotermica.
di Ilaria Bacci*, Alberto Ferrini** e Nicola Veruzzi*** *sindaca di Pomarance, **sindaco di Castelnuovo Val di Cecina, ***sindaco di Montieri