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Geotermia, la Steam vince una gara in Kenya

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La società, che opera a Pisa dal 1987, è capofila di un consorzio internazionale e ha firmato un contratto con KenGen per progettare una centrale

Fonte: Il Tirreno

Autore: Daniela Salvestroni

Gli specialisti pisani di geotermia al servizio dell’energia verde del Kenya. La società di consulenza e ingegneria Steam srl ha firmato il 28 maggio scorso un contratto con KenGen, la società elettrica di Stato del Kenya, per il progetto di una centrale geotermica. La società pisana è la capofila di un consorzio internazionale di cui fa parte anche la società portoghese Gesto. Il contratto avrà una durata di 5 anni e prevede la fornitura a KenGen di servizi per la progettazione e l’assistenza alla costruzione di una centrale di generazione geotermoelettrica denominata “Olkaria 5” della potenza di 140MW per lo sfruttamento del campo geotermico di Olkaria Domes, a 100 chilometri a nord di Nairobi. L’area è vicina all’oasi del lago Naivasha, al margine del parco naturale “Hell’s gate” (porta dell’inferno), abitato da popolazioni Masai, molto visitato per la fauna selvaggia e le manifestazioni naturali vulcaniche.

Per Steam, che opera a Pisa dal 1987, non è il primo contratto internazionale, ma l’aver vinto la gara su concorrenti islandesi, neozelandesi e nordamericani è motivo di orgoglio per il team di esperti di geotermia che hanno portato a Pisa opportunità di nuovo lavoro per giovani laureati ed esperti del settore.

«La nostra è una piccola azienda che opera da quasi trent’anni nel campo della geotermia – dichiara Riccardo Corsi, amministratore delegato e tra i fondatori di Steam – In passato abbiamo collaborato con Enel Green Power e con altre società, sia in Italia che nel mondo, partecipando alla realizzazione di impianti e alla valutazione di produttività di campi geotermici. Il primo impianto Enel prototipo per la sperimentazione del ciclo di abbattimento chimico dell’idrogeno solforato è stato fornito da noi per il monte Amiata».

«In ambito internazionale – prosegue Corsi – la missione più interessante è stata quella svolta anni fa in Tibet, a Yangbajing, dove abbiamo collaborato a un progetto Onu per la valutazione della potenzialità di un sistema geotermico che oggi, con la sua centrale da 25 MW, alimenta la città di Lahsa. L’attenzione per la Cina è sempre viva: nel settembre scorso abbiamo organizzato un convegno a Pechino per esplorare le possibilità di cooperazione italiana nel settore geotermico. Negli anni scorsi abbiamo collaborato con investitori privati alla valutazione di progetti italiani in Toscana, Umbria, Lazio e Campania, “esterni” all’area tradizionale di Larderello. Da circa un anno, grazie all’apporto di nuovi soci, abbiamo accentuato l’attenzione ai progetti internazionali. Abbiamo aperto una sede in America Latina e sono in corso molte trattative».

«Tra i progetti su cui già stiamo lavorando – sono ancora parole dell’amministratore delegato – c’è la progettazione di una centrale pilota da 5MW nel nord dell’Iran, per la quale stiamo proponendo un macchinario di produzione italiana. Questo grosso contratto appena firmato in Kenya costituisce

un’apertura verso altre opportunità, non solo per Steam: tramite noi, vorremmo che costituisca un’occasione per la rete di piccole imprese locali del settore geotermico in grado di esprimere l’esperienza e la progettualità italiana nei contesti internazionali».