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Geotermia, la Regione Toscana a Larderello per supportare lo sviluppo del territorio

Il Consiglio regionale affolla il teatro “Florentia”, Bravi (CoSviG): «Un giorno importante, c’è un interessamento condiviso a livello di maggioranza e non solo». Il confronto col Governo sugli incentivi ripartirà a settembre di concerto con i Comuni geotermici

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È andato ieri in scena nel cinema teatro “Florentia” di Larderello il Consiglio regionale straordinario dedicato alla geotermia, un palcoscenico necessario per ospitare un consesso molto partecipato, a testimonianza di quanto il tema sia sentito sul territorio: nonostante fosse il 1 agosto la sala era gremita, e anche da parte istituzionale era presente il 90% dei consiglieri regionali – ben oltre il numero legale, quindi – oltre al governatore Enrico Rossi e all’assessore all’Ambiente Federica Fratoni.

Al termine del Consiglio regionale, che si è sviluppato attraverso un dibattito approfondito e plurale (di cui diamo maggior dettaglio qui, ndr) con interventi da parte di tutto lo scacchiere politico, è stato proprio il presidente Rossi a tirare le fila della giornata. «I sindaci – ha assicurato Rossi – saranno massimamente coinvolti nel tavolo: è giusto che l’interfaccia sia la Regione, ma è necessario che la Regione si confronti con tutti i 17 Comuni geotermici, che spero possano esprimere una linea politica comune: ossia che l’energia rinnovabile è fondamentale per questi territori, per la Toscana e per l’Italia, e che è necessario intervenire per renderne lo sviluppo sempre più ambientalmente compatibile. Anche se la geotermia è già oggi, per sua natura, una fonte rinnovabile» in grado di offrire una leva di sviluppo fondamentale: delle 30mila persone che popolano i 17 Comuni circa 3-4mila – oltre il 10% della popolazione – già oggi lavora nell’orbita geotermica.

«Con lo stop da parte del Governo nel Fer 1 abbiamo perso un anno di tempo sugli incentivi, e dunque sugli investimenti», ha sottolineato Rossi ricordando in particolare lo stop all’iter autorizzativo per la centrale geotermoelettrica Pc6, la «più sostenibile mai proposta da Enel in Toscana», ma «con oggi dal Consiglio si alza una voce alta – anche se con qualche contraddizione – e dice che la geotermia è rinnovabile e strategica, e da oggi parte questa richiesta al Governo: facciano presto, e rimettano in moto gli investimenti».

Da parte sua, la Regione chiede a Enel di ripresentare «già domani» domanda per Pc6, in quanto «siamo disposti immediatamente a riprendere l’iter e a dare parere per me favorevole, e a valutare anche altri progetti»; a chi chiede di rivedere il Piano energetico regionale «che prevede di poter accrescere la potenza geotermoelettrica installata in Toscana di ulteriori 150 megawatt» Rossi si dice disponibile, con la consapevolezza che nell’eventualità la geotermia dovrà però avere un ruolo ancora maggiore, a fronte di innovazioni in grado di garantire maggiori ricadute socio-economico e minori impatti ambientali (recupero della CO2, ulteriore riduzione delle emissioni, impiego del calore e migliore inserimento paesaggistico degli impianti); per le concessioni di coltivazione in scadenza al 2024 Rossi suggerisce al Governo di discutere con Enel la possibilità di una proroga invece di andare automaticamente a gara, ma a fronte di investimenti e miglioramenti ambientali – come una riduzione del 98% delle emissioni anche su tutte le centrali già esistenti; per guidare e concertare lo sviluppo del territorio infine il governatore ha speso parole d’apprezzamento verso il lavoro del Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG) e auspicato che possa «trasformarsi in un’Agenzia di sviluppo vera e propria entro la fine della legislatura: in grado di erogare mutui per le aziende locali, favorire la creazione di lavoro in molteplici ambiti come il turismo, di portare avanti le infrastrutture di cui il territorio ha urgente bisogno. Già oggi ha messo in campo importanti investimenti, anche in termini di politica industriale, come nel caso del SestaLab. Il CoSviG – ha ricordato Rossi – incassa una ventina di milioni di euro l’anno attraverso le royalty Enel, che possono fare molto per un territorio di 30mila abitanti».

«È stato un giorno importante – osserva di rimando ai nostri microfoni il presidente del CoSviG, Emiliano Bravi – con il Consiglio regionale, ossia l’assemblea legislativa della Toscana, che si è spostato per venire sul territorio e mettersi a contatto coi cittadini. Quello che fa piacere è che ci sia un interessamento condiviso a livello di maggioranza e non solo per un continuo sviluppo della geotermia a tutto tondo: è importante che oggi i cittadini abbiano potuto ascoltare tutte le voci in campo, anche se noi come Consorzio non siamo né per una né per un’altra parte politica, siamo per lo sviluppo sostenibile e geotermico, naturalmente».

In questo scenario, l’auspicio espresso da Rossi relativo a una trasformazione del CoSviG in un’Agenzia per lo sviluppo vera e propria «può essere l’obiettivo finale, da questo punto di vista già oggi siamo poliedrici e attivi in vari settori. Per questo – sottolinea Bravi – avere la Giunta regionale con il suo presidente che conta su di noi non solo ci fa piacere, ma ci responsabilizza nei confronti di un orizzonte che si fa sempre più sfidante: noi come governance siamo pronti ad accettare la sfida, se i nostri soci vogliono questo».

Per quanto riguarda però gli aspetti più contingenti, rimane centrale però la partita sugli incentivi aperta col Governo: «L’interlocutore chiamato a confrontarsi col Mise è la Regione, che oggi ha però assicurato un interfaccia continua coi Comuni: è un importante riconoscimento per le battaglie che i sindaci hanno condotto in questi anni, perché – conclude Bravi – solo i sindaci possono avere il quadro utile a capire quali sono le necessità del territorio che rappresentano per uno suo sviluppo sostenibile, legato alla geotermia. Per quanto ci riguarda CoSviG si mette a disposizione per supportare la Regione nella parte tecnica del tavolo di confronto governativo, in modo da concretizzare gli obiettivi di sviluppo che ci giungono dal territorio attraverso i sindaci».