Mencacci: «È una realtà di grande fascino che ha un potenziale enorme, che può essere raccontato e reso fruibile anche per chi ancora non conosce questa risorsa naturale molto importante»
Che rumore fa la geotermia?
Il calore presente nel sottosuolo della Toscana non è solo uno strumento per produrre elettricità o calore, ma un’energia naturale indigena di cui possiamo fare esperienza direttamente, per ritrovare un legame con l’ambiente di cui tutti facciamo parte.
Un’esperienza che è stata condensata all’Internet festival di Pisa con il virtual tour Viaggio a 360° nelle immagini e nei suoni della Toscana, che ha tradotto in digitale i suoni e i colori della Toscana dal cuore caldo.
Questo Viaggio rappresenta un piccolo grande capolavoro, con video panoramici e suoni 3D realizzato da Mirco Mencacci, sound designer di Lari, insieme al regista Luca Ciarfella: un prodotto pensato per riscoprire i luoghi della nostra meravigliosa regione anche attraverso la cultura del suono, accompagnata da spettacolari immagini 3D, che ha riscosso un grande successo all’Internet festival.
Nel loro tour, a febbraio 2021 Mencacci e Ciarfella hanno fatto tappa anche a Larderello e nelle terre geotermiche della Toscana: guidati dal personale di Enel Green Power in totale sicurezza, hanno potuto visitare e riprendere a 360° i luoghi più unici che rari della geotermia toscana, dall’interno della grande torre di raffreddamento di una centrale alle manifestazioni naturali di Sasso Pisano fino ad altri ambienti, come l’Arena geotermica, le turbine di produzione o il pozzo dimostrativo che dà espressione alla forza del calore contenuto nel cuore della terra.
Si tratta di contenuti ancora inediti, in fase di elaborazione, che potranno essere messi a disposizione nell’evolversi del progetto di Mencacci e Ciarfella con Toscana Film Commission.
«La geotermia – ha detto Mirco Mencacci durante la presentazione del video, a cui sono intervenuti anche rappresentanti di Enel – è una realtà di grande fascino che, anche in termini di suoni sia naturalistici che di attività industriale, ha un potenziale enorme che può essere raccontato e reso fruibile anche per chi ancora non conosce questa risorsa naturale molto importante per la Toscana. All’interno della torre refrigerante, per esempio, il vapore che si condensa per tornare acqua e precipitare sotto forma di pioggia è una sorta di nuvola che si fa soffio e cascata e che i suoni narrano meglio delle immagini. La nostra mentalità spesso considera solo ciò che è visibile, mentre fin dal grembo siamo immersi anzitutto nei suoni e l’udito non smette mai di funzionare, neppure di notte. Dobbiamo riscoprire la cultura del suono sia per valorizzarla sia per combattere l’inquinamento acustico, che provoca molti danni, attraverso la consapevolezza e la conoscenza che passa anche da iniziative come questo viaggio nelle immagini e nei suoni della Toscana».