È stato approvato in Nuova Zelanda un nuovo grande progetto geotermico della potenza complessiva di 250 MW. Si tratta di una potenza davvero rilevante per un singolo progetto geotermico, ma in questo caso, più delle caratteristiche tecniche ed economiche del progetto, quello che ha fatto scalpore sono stati i tempi record di approvazione. Proposto nel marzo 2010, il progetto ha infatti chiuso il ciclo di approvazione, con il via libera dell’apposita commissione, appena 8 mesi dopo. Cosa possibile grazie alla nuova regolamentazione statale in favore delle energie rinnovabili, modificata nel 2009 in modo da snellire i procedimenti e quindi attirare più investimenti. Prima della riforma i tempi medi di autorizzazione erano di 2 anni, con punte di 8 anni. "I lunghi ritardi nei tempi di approvazione per i progetti di energie rinnovabili nel decennio passato hanno avuto alti costi economici e ambientali", ha spiegato il ministro dell’ambiente Nick Smith. In base alle nuove regole il processo autorizzativo consisterà in un’unica fase, con la nomina di una commissione che avrà al massimo 9 mesi di tempo per decidere. Il nuovo progetto, il primo a essere sottoposto alla nuova normativa, è stato proposto dalla società Contact Energy e si chiama Tauhara II. L’impianto costerà poco più di 500 milioni di euro e sorgerà nella regione di Taupo (Isola del Nord), una delle zone più ricche di risorse geotermiche. Con una potenza di 250 MW, soddisferà il fabbisogno di 200.000 abitazioni. "L’accurato processo di consultazioni ha permesso alle comunità locali, comprese quelle dei nativi, di discutere tutte le loro preoccupazioni e risolvere ogni problema. Si è arrivati così a una decisione rapida e solida", ha commentato Smith, aggiungendo che l’approvazione del progetto.