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Geotermia: in attesa del FER2, dalla Regione Toscana 4 proposte per lo sviluppo del territorio

A Pomarance il punto sulla vertenza: il decreto ministeriale è atteso per febbraio, mentre in Regione sono allo studio un pacchetto di finanziamenti a condizioni vantaggiose, la trasformazione di CoSviG in un’Agenzia per lo sviluppo, l’istituzione del Distretto Geotermico, e un Accordo di programma con Governo ed Enel

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A Pomarance il punto sulla vertenza: il decreto ministeriale è atteso per febbraio, mentre in Regione sono allo studio un pacchetto di finanziamenti a condizioni vantaggiose, la trasformazione di CoSviG in un’Agenzia per lo sviluppo, l’istituzione del Distretto Geotermico, e un Accordo di programma con Governo ed Enel


Il presidente della Giunta toscana, Enrico Rossi, insieme al presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ha preso parte dell’iniziativa organizzata al Teatro de Larderel di Pomarance da Confapi e dalle organizzazioni sindacali, che hanno chiamato a raccolta nella capitale globale della geotermia le principali istituzioni regionali per fare il punto della situazione sulla vertenza geotermica: «Le imprese del settore denunciano una situazione economica di grave crisi – sintetizza il consigliere regionale del territorio Andrea Pieroni – Il rischio è di una catastrofe socio-economica». Una prospettiva con pessime ricadute anche sotto il profilo ambientale, contro la quale la Regione insieme alle istituzioni locali è al lavoro su più fronti.

«Proprio stamani ho parlato con la sottosegretaria Alessia Morani del Ministero dello Sviluppo Economico – ha detto Rossi – Mi ha rassicurato sul fatto che a febbraio conta di approvare il decreto che reinserirà la geotermia tra le fonti di energia rinnovabili che possono accedere agli incentivi. È un provvedimento che aspettiamo da due anni».

Il diavolo si nasconde però nei dettagli, e gli ultimi passi saranno cruciali per centrare l’obiettivo, come sottolineato oggi sia dai sindaci del territorio intervenuti a Pomarance che dal movimento di cittadini GeotermiaSì: «Il FER2 – dichiarano dal movimento nel promemoria consegnato a Rossi e Giani – dovrà prevedere vincoli ambientali che non siano puramente teorici ma che possano essere soddisfatti all’atto pratico da parte del concessionario, altrimenti rischieremo di avere un decreto che in teoria risolverebbe il problema ma che invece sul piano concreto aumenterebbe le difficoltà per tutti».

In attesa dunque di novità sugli incentivi dal ministero, la Regione sta predisponendo anche altri strumenti per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio.

«L’annuncio del reinserimento della geotermia tra le fonti rinnovabili incentivabili è una buona notizia. In attesa che torni a far sentire i suoi effetti, la Regione – ha affermato il presidente Rossi – intende dare il via ad un pacchetto finanziario in grado di dare ossigeno a questo settore. A breve convocheremo a Firenze un incontro con Fidi Toscana, mondo imprenditoriale e CoSviG, il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche, per mettere a disposizione di questo settore un primo pacchetto di finanziamenti a condizioni vantaggiose».

Dopo aver ricordato come ormai da quasi due anni la Regione abbia predisposto un Accordo di programma che Enel ha condiviso, ma che ha deciso di non firmare finché la produzione geotermica non verrà nuovamente incentivata, il presidente Rossi ha dichiarato come occorra cominciare subito a discutere cosa fare dopo il 2024, e cosa chiedere ad Enel quando scadranno le concessioni per lo sfruttamento geotermico: «Mi auguro quindi – aggiunge Rossi – prima della fine del mio mandato di firmare un accordo di programma per lo sviluppo delle aree geotermiche sia con il Governo che con Enel, che si era detta favorevole ma che aveva congelato la sua firma fino al reinserimento della produzione geotermica tra le fonti di energia rinnovabili finanziabili attraverso incentivi, ovvero con il cosiddetto decreto FER2 che il Governo promette di approvare a febbraio».

«Conto infine – queste le altre due proposte avanzate da Rossi – entro la fine della legislatura di adottare due provvedimenti, uno per trasformare il CoSviG in una vera e propria Agenzia per lo sviluppo di queste aree (un’ipotesi avanzata per la prima volta nel corso del Consiglio regionale straordinario ospitato la scorsa estate a Larderello, ndr) e l’altro per dichiarare questo territorio Distretto geotermico, così da permettere un confronto tra tutti i soggetti interessati allo sviluppo della geotermia».

Una road-map pensata per coniugare la sostenibilità ambientale con lo sviluppo socio-economico a livello locale: Rossi ha infatti ricordato come l’industria geotermica dia lavoro, direttamente e con l’indotto, a circa 4.000 occupati suddivisi tra i Comuni dell’area e che «sarebbe un errore macroscopico sottovalutarne l’importanza per questa zona, di cui rappresentano almeno il 50% del Pil e non possiamo permetterci di rinunciare a questa ricchezza. In questo territorio – conclude Rossi – ci sono grandi possibilità di sviluppo. Vanno garantite migliorando la qualità ambientale, recuperando la CO2 sfruttandola per usi industriali, sottoponendo alla Valutazione di impatto ambientale i nuovi impianti geotermici e migliorando il funzionamento di quelli già in funzione».