La Toscana a geotermia 2.0 è in dirittura di arrivo. La commissione Ambiente del Consiglio regionale, guidata da Stefano Baccelli (Pd), ha licenziato a maggioranza (astenute le opposizioni) il testo di legge che andrà all’approvazione dell’aula la prossima settimana (martedì 29 e mercoledì 30 gennaio). Ha invece respinto, sempre a maggioranza, la proposta presentata dal Movimento 5 stelle.
La nuova normativa, frutto di un gruppo di lavoro congiunto Giunta/Consiglio presieduto da Baccelli, che ha portato alla redazione di un testo coordinato (in origine anche il Partito democratico aveva presentato una sua proposta di intervento legislativo), ha “centrato l’obiettivo di coniugare la valorizzazione della risorsa e il suo corretto inserimento ambientale. Abbiamo tenuto conto, con perizia, della necessità di questo equilibrio”, ha detto il presidente della commissione. “Rappresenta – ha continuato – uno strumento innovativo insieme all’accordo che dovrà essere siglato con Enel e alla prima istruttoria per la definizione delle aree non vocate”. Baccelli ha inoltre rilevato un ulteriore “valore” certamente da non sottovalutare: l’attenzione per l’indotto economico. “Non abbiamo affrontato solo la ricchezza che viene prodotta e di cui beneficiano, inevitabilmente, i soggetti concessionari, abbiamo anche messo a punto meccanismi virtuosi tali da permettere la creazione di nuove iniziative imprenditoriali legate alla geotermia ma non necessariamente di natura strettamente geotermica o tradizionale”, ha spiegato, riferendosi a progetti di teleriscaldamento. Il presidente ha posto l’accento sull’aspetto della stabilizzazione dell’assegnazione dei canoni da parte della Regione e su quella relativa alla governance grazie all’ingresso, da parte della stessa amministrazione, nel Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (Cosvig). “Direi, per estrema sintesi, che abbiamo messo a punto una legge sulla geotermia e oltre la geotermia”, ha concluso Baccelli.
Il presidente Pd Leonardo Marras ha chiarito il ritiro della proposta di legge del gruppo: “Il tavolo di lavoro istituito all’interno della commissione ha svolto una sintesi e un approfondimento tali da produrre un testo coordinato”. “Gli obiettivi che ci eravamo dati li abbiamo raggiunti e tra questi quello di dotare la Toscana di una disciplina avanzata sul tema. Si parla di geotermia come di produzione di energia elettrica in un campo che è ancora in lavorazione”, ha detto Marras, ricordando come il tema sia di “interesse nazionale” anche se “è presente solo e solamente in Toscana”. Anche per questo, ha chiarito, “è giusto che la legge regionale abbia un livello di personalizzazione nell’ambito dei procedimenti autorizzativi e che si preoccupi di disciplinare il rapporto con i concessionari in modo chiaro”. Questa, a detta del capogruppo, è la “vera importanza della legge: aprire ad una fase di regolazione generale con potenziali e diversi concessionari perché la legge nazionale, a cui si fa e si faceva riferimento, ha liberalizzato. Non a caso prevede la possibilità a più soggetti non solo di concorrere ma anche di realizzare nuovi impianti”. A detta del capogruppo, la nuova legge porta ad un “avanzamento delle politiche energetiche regionali” anche sottoponendo le nuove autorizzazioni a due condizioni essenziali: un miglioramento degli obiettivi ambientali “che sono addirittura fissati con dei valori”, e si lega l’attività di produzione di energia elettrica ad una maggiore ricaduta in termini occupazionali, “anche questo ha un grande significato politico e sociale” ha rilevato Marras che sulla legge ha concluso: “Volessimo misurarla in termini di efficacia e di effetti sociali, non c’è altra legge che abbiamo approvato che ha una capacità di intervento diretto nell’economia come questa”.
Non convinto della bontà della legge si è dichiarato il vicepresidente della commissione, Giacomo Giannarelli (M5S): “Non penso che sia la migliore possibile, ma rilevo anzi profili di grande incertezza normativa che mi lasciano molto perplesso”, ha detto riferendosi al rilascio delle concessioni e delle autorizzazioni (articolo 2 della proposta approvata). Secondo il vicepresidente, nel testo si parla di “prerequisiti per il rilascio”. Si individuano gli “elementi senza i quali non possono essere rilasciate. Prendendo spunto da quanto imparato sul tema cave – ha spiegato Giannarelli – nella nostra proposta (articolo 3) specifichiamo che la Regione emette un avviso di gara pubblico per individuare il soggetto interessato”. Il vicepresidente ha quindi esortato a “fare attenzione” per evitare “incertezze normative al settore che possono essere oggetto anche di ricorsi”.