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Geotermia, in arrivo la Golden Power sulle concessioni e nuove risorse per i Comuni

La Camera si appresta a votare la fiducia sulla conversione in legge del decreto Aiuti, con un emendamento a firma Nardi, Sani, Ciampi, Cenni, Ceccanti, Braga e Pezzopane

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La Camera si appresta a votare la fiducia sulla conversione in legge del decreto Aiuti, con un emendamento a firma Nardi, Sani, Ciampi, Cenni, Ceccanti, Braga e Pezzopane


Nei prossimi giorni è atteso il voto parlamentare finale in merito alla conversione in legge del cosiddetto decreto Aiuti – sul quale il Governo ha posto la fiducia –, dove è già stato approvato un emendamento che amplia l’applicazione della “Golden Power” alle concessioni geotermiche, oltre a garantire maggiori contributi economici per le comunità locali che coltivano questa risorsa rinnovabile per produrre energia geotermoelettrica.

L’emendamento in questione è a firma dei deputati Martina Nardi, Luca Sani, Lucia Ciampi, Susanna Cenni, Stefano Ceccanti, Chiara Braga e Stefania Pezzopane, ed interviene in primis sul decreto legge 15 marzo 2012, n. 21, che individua le “Norme in materia di poteri speciali sugli assetti societari nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell’energia, dei trasporti e delle comunicazioni”: tra queste, dopo le concessioni di grande derivazione idroelettrica, rientrano adesso anche quelle legate alla «coltivazione di risorse geotermiche».

In generale, l’obiettivo dei poteri speciali (Golden Power) è quello di permettere al Governo di salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale, come nel caso dell’energia.

Nel caso specifico, spiega Sani, la Golden Power «verrà applicata anche alle concessioni geotermiche per evitare che lo sfruttamento di tali risorse energetiche venga acquisito da fondi stranieri».

Ad oggi infatti le concessioni scadono nel 2024, creando forte incertezza per il settore.

L’emendamento approvato identifica dunque un work in progress, stabilendo che «entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministero della Transizione Ecologica istituisce un tavolo paritetico con le regioni e gli enti locali interessati al fine di aggiornare la normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche».

Nel frattempo, però, viene stabilito che vadano maggiori compensazioni economiche alle comunità locali che ospitano le risorse geotermiche oggetto di coltivazione: «I titolari di concessioni di impianti alimentati da fonti energetiche geotermiche – stabilisce infatti l’emendamento – sono tenuti a corrispondere annualmente, a decorrere dal 1° gennaio 2023, un contributo pari a 0,05 centesimi di euro per ogni kWh di energia elettrica prodotta dal campo geotermico della coltivazione; le risorse derivanti dal contributo sono finalizzate alla realizzazione di progetti e interventi per lo sviluppo sociale, economico e produttivo dei comuni nei cui territori si trovano le aree oggetto di concessione».

In altre parole, come argomenta il sindaco del Comune geotermico di Monterotondo Marittimo, si tratta di «maggiori risorse per i Comuni, grazie ad un incremento (intorno al 15%) delle somme derivanti dalla produzione geotermoelettrica, finalizzate a progetti di sviluppo socio economico».

La modalità di gestione di queste nuove risorse resta però ancora da stabilire: nell’emendamento si legge che entro «90 giorni» a partire da quando la legge verrà approvata, il Governo (più in particolare il MiSE, d’intesa col MEF e il MiTE) «d’intesa con i presidenti delle regioni interessate e sentiti i comuni coinvolti» è chiamato a definire «le modalità di erogazione, ripartizione e utilizzo delle risorse».

«L’emendamento prevede – riassume Sani nel merito – ulteriori strumenti di compensazione per i territori in cui viene sfruttata tale risorsa: con questa norma verranno infatti garantiti, oltre all’energia per il tessuto imprenditoriali locale, finanziamenti mirati pari 0,05 centesimi di euro per ogni kWh di energia elettrica prodotta dal campo geotermico, che i Comuni potranno utilizzare per realizzare opere, infrastrutture e interventi per le comunità locali. Si tratta di un risultato storico e straordinario che promuove l’utilizzo delle fonti rinnovabili e produce ricchezza per comunità e attività produttive locali».