I Comuni geotermici si sono riuniti con la Regione Toscana per condividere il percorso che porterà al rinnovo in vista della scadenza al 2024, in un’ottica di «stretta collaborazione istituzionale»
Si è svolta nei giorni scorsi la prima riunione di insediamento del tavolo convocato dalla Regione Toscana sul tema del rinnovo delle concessioni geotermiche con scadenza 2024, cui insieme all’assessora regionale all’Ambiente – Monia Monni – hanno partecipato i Comuni geotermici e il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche (CoSviG).
Un’occasione utile per riscoprire una «sostanziale unità di intenti nel perseguire l’obiettivo di una strategia comune» nell’ambito di una «stretta collaborazione istituzionale», come spiegano a margine dell’evento i sindaci dell’area geotermica tradizionale.
«Abbiamo condiviso l’intento di procedere nella trattativa col Governo proponendo una deroga rispetto alle norme che impongono una procedura di gara. Restano le forti preoccupazioni per il perdurare di uno stato di incertezza che determina oggettivamente una contrazione degli investimenti penalizzando l’indotto e l’occupazione, ma siamo comunque a valutare positivamente l’apertura formale di una collaborazione con la Regione su questi delicati e importanti temi. È ovviamente l’inizio di un percorso non facile che richiede l’impegno da parte di tutti i soggetti istituzionali, politici e sociali», argomentano i sindaci in una nota congiunta senza nascondere le difficoltà del caso: «Siamo consapevoli che la deroga rispetto alle normative sulle concessioni comporta un complesso iter legislativo sia a livello nazionale che di Unione Europea, e che anche l’ipotesi subordinata della gara comporta passaggi problematici e delicati, nonché tempi non brevi».
Per definire quale sia la strada migliore da percorrere in vista del 2024, la Regione è dunque già al lavoro per esplorare a fondo tutte le possibilità permesse dalla normativa per arrivare a un rinnovo delle concessioni geotermiche che massimizzi le ricadute sui territori locali in termini di sostenibilità sia ambientale, sia socioeconomica.
Sotto questo profilo, i sindaci suggeriscono elementi che spaziano dalla necessità di «prevedere che il futuro concessionario debba fare massicci investimenti nella ricerca geotermica, tale da permettere maggiore produttività e nuove aree di utilizzo della risorsa, anche alla luce di possibili sviluppi legati alla media entalpia» all’ammodernamento «delle centrali attualmente in funzione», dalla stesura di un nuovo e rafforzato protocollo sulle orme dell’Accordo generale della geotermia siglato nel 2007 alla stipula di un’intesa tra gestore ed istituzioni «per dare forza e risalto alle imprese del nostro indotto geotermico quando vengono effettuate gare di appalto».