Dopo oltre tre mesi di mobilitazione dei territori geotermici, la richiesta dei sindaci di essere convocati al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per avviare un confronto in materia di incentivi alla geotermia sta per essere soddisfatta: a darne notizia è il primo cittadino di Montieri, il 35enne Nicola Verruzzi, che lunedì aveva iniziato uno sciopero della fame pur di pur di convincere il sottosegretario del MISE con delega all’Energia, Davide Crippa, ad aprirsi al dialogo.
“Questa mattina, grazie anche al lavoro di ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, abbiamo appreso – comunica Verruzzi – che nell’incontro del 21 (marzo, quando al MISE sarà ascoltata anche la Regione Toscana, ndr) sarà istituito un tavolo di lavoro e confronto al Ministero al quale sarà invitata anche una delegazione di sindaci geotermici […] Questa avvenuta convocazione ripara, almeno in parte e tardivamente, lo strappo istituzionale che si era venuto a creare. Da questa sera, pertanto, interromperò il mio sciopero della fame continuando a lavorare intensamente affinché la questione geotermia venga affrontata e risolta nell’interesse supremo dei territori e delle loro genti”.
Si tratta della prima apertura da parte del ministero dopo mesi di chiusura al dialogo verso i territori geotermici toscani, che segue a stretto giro di posta il comunicato ufficiale emanato dal MISE nella serata di ieri: «Come avevamo già ribadito durante l’approvazione del testo del decreto FER1, è di prossima emanazione il decreto sulle rinnovabili FER2 che introdurrà una disciplina più organica sulla geotermia, attraverso un meccanismo incentivante che garantirà un miglioramento dal punto di vista ambientale ed energetico». A dichiararlo è lo stesso sottosegretario Crippa in un comunicato emesso ieri dal ministero dello Sviluppo economico (Mise), rassicurando che «il FER2 reintrodurrà incentivi alla geotermia».
Non c’è però nessuna informazione su quale saranno le tecnologie effettivamente sostenute dagli incentivi: «L’obiettivo – prosegue Crippa – è quello di andare incontro alle preoccupazioni provenienti dai sindaci e dai comitati di cittadini presenti su tutto il territorio nazionale, promuovendo la qualificazione tecnologica sotto il profilo dell’abbattimento delle emissioni degli impianti».
Saranno ricompresi – come finora – gli impianti flash concentrati in Toscana, finora gli unici in tutta Italia a produrre energia elettrica, tanta da soddisfare oltre il 30% della domanda di elettricità regionale grazie a una fonte rinnovabile?
Dal MISE su questo fronte non arrivano informazioni.
«Penso che se c’è una logica nell’uso delle parole esistano margini di trattativa nel tavolo tecnico che il governo ha promesso, altrimenti – commenta via Facebook il sindaco di Castelnuovo Val di Cecina, Alberto Ferrini – si tratterebbe della solita ambiguità lessicale, con la quale si intende penalizzare la nostra geotermia e valorizzare forme “nuove” di geotermia non ben precisate né tanto meno sperimentate (in Toscana, ndr). Mi risulta da informazioni ricevute stamani (ieri per chi legge, ndr) da Roma che al governo sarebbe stata richiesta la presenza durante il tavolo tecnico anche di rappresentanze dei gruppi parlamentari. Vedremo, per il momento registriamo un passo in avanti positivo».