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Geotermia: Il magma, la nuova frontiera delle rinnovabili

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Un esperimento islandese intende sfruttare l’energia del magma entro il 2017

Fonte: L’indro

Autore: L’indro

Un nuovo esperimento in Islanda apre la strada ad una nuova fonte energetica, pulita e conveniente: il magma fuso. L’esperimento prevede una perforazione di 5 chilometri di una zona a sud-ovest dell’Islanda, dove si potrebbe trovare materiale a temperature comprese tra 400 e 1.000 gradi Celsius. Il vapore generato da questo foro potrebbe a sua volta generare fino a 50 megawatt di energia elettrica. L’impianto, dunque, potrebbe essere 10 volte più efficiente dei tradizionali pozzi geotermici, che sfruttano l’energia del calore naturale contenuto negli strati più profondi della crosta terrestre per generare elettricità. Il progetto, Iceland Deep Drilling Project (IDDP), mira ad arginare le difficoltà legate alla profondità che bisogna raggiungere per sfruttare l’energia geotermica e intende accedere direttamente al magma, che abbonda nei vulcani. L’idea del progetto nasce da un errore, nel 2009 in seguito al quale, durante la costruzione di un nuovo pozzo geotermico, il pozzo di Krafka, venne accidentalmente perforato un serbatoio di magma, a circa 2 km dalla superficie. Questo divenne, praticamente, il più potente pozzo geotermico mai costruito, capace di produrre circa 30 megawatt di potenza.
Non è un caso che proprio l’Islanda sia il banco di prova di questa idea: già più di un quarto del paese è alimentato da pozzi a energia geotermica. L’operazione di perforazione è iniziata il 12 agosto nella regione Reykjanes, che è fra le più geologicamente attive dell’Islanda, e dovrebbe terminare entro la fine dell’anno, per essere attiva già i primi mesi del 2017. Albert Albertsson dell’azienda geotermica islandese HS Orka, ha spiegato che se l’esperimento andasse a buon fine genererebbe fino a 50 megawatt di energia in grado di alimentare 50.000 abitazioni. Se il progetto va a buon fine, i ricercatori raggiungeranno la dorsale medio-atlantica, dove il magma riscalda l’acqua di mare ad alte temperature e potrebbe cambiare radicalmente il futuro delle energie rinnovabili in molti Paesi del mondo che hanno facile accesso al magma dei vulcani.