La candidatura a Capitale Italiana della Cultura pone al centro il tema della Rigenerazione umana: a partire da “Waiting 4 Greta”, il festival curato dai ragazzi di Friday For Future
«La sfida culturale che poniamo al territorio sarà quella della sostenibilità energetica: a partire dall’investimento sulla geotermia, tutto quando accadrà nel 2022 promuoverà l’uso di fonti rinnovabili, sia in maniera sistemica, sia in maniera emblematica attraverso un festival dedicato, come Waiting 4 Greta».
La candidatura della città di Volterra a Capitale Italiana della Cultura 2022 avrà come leit motiv “Rigenerare Umanità”, un vero e proprio cuore pulsante chiamato a battere nei territori geotermici.
I dettagli sono contenuti nel dossier di candidatura inviato ufficialmente al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il turismo (MIBACT), subito dopo reso pubblicamente consultabile.
Il progetto tratteggia un festival di alto livello «curato dai ragazzi di Friday For Future e avrà tra gli ospiti grandi filosofi della riflessione sul rapporto uomo natura, come Federico Campagna, Stefano Mancuso, i musicisti di The Producers, architetti come Italo Rota, Maurizio Carta e Stefano Boeri».
La tematica mira a descrivere l’anima essenzialmente attuativa e proattiva dell’evento: «Un invito a non concentrarsi su un momento futuro in cui il cambiamento ecologico (fatto coincidere per antonomasia con Greta Thunberg) potrà arrivare, ma ad agire già a partire dal tempo stesso dell’attesa, dimostrando così la possibilità di realizzare, da un lato, un evento culturale completamente sostenibile, e di pubblicizzare, dall’altro, un modello energetico “green”, pulito e rinnovabile».
Un modello che la Valle del Diavolo porta avanti dal 1904, quando – ad opera del Principe Piero Ginori Conti e degli studiosi e ricercatori che lo affiancarono – la geotermia compie il passo rivoluzionario grazie al quale divenne, per la prima volta al mondo, fonte di energia elettrica.
Larderello da quel giorno diviene a tutti gli effetti la capitale mondiale della geotermia.
E «oggi – si sottolinea nel dossier – la geotermia non rappresenta solo un grande comparto industriale, in grado di coprire oltre il 30% del fabbisogno energetico regionale: si è compreso come questa risorsa possegga ben altre potenzialità che spaziano dal settore culturale, turistico ed enogastronomico».
Ecco dunque perché «questo “cuore caldo della Toscana” divenuto nel 2015 patrimonio UNESCO, sarà il cardine della sostenibilità di Volterra 2022».
Con “Waiting 4 Greta” come evento di punta.
Un festival che il Comune di Volterra, in collaborazione con il Comune di Pomarance e di tutti i comuni circostanti, organizzerà per sensibilizzare il pubblico sul tema del cambiamento climatico e per la messa a valore delle risorse geotermiche naturali del territorio della Valle del Diavolo: «All’interno dello spazio delle cosiddette Rovine Circolari si terranno – spiega il dossier – quattro giorni di performance dal vivo, concerti, arti visive, talk divulgativi e momenti ludici per le famiglie, affiancati dalla presenza di stand eno-gastronomici di prodotti biologici ed eco-sostenibili, locali e non. Coerentemente con gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promossa dall’ONU, il festival è concepito secondo parametri di completa sostenibilità, attraverso l’utilizzo delle risorse energetiche rinnovabili naturalmente presenti e sviluppate nel territorio, ma anche di assortimenti interamente compostabili, di trasporti green e condivisi (bike sharing, car sharing) da e per Volterra e le località circostanti».