I dati contenuti nell’ultima “Relazione annuale sullo stato della qualità dell’aria” pubblicata dall’ARPAT non mostrano criticità
L’idrogeno solforato (H2S), col suo caratteristico odore di uova marce, è un gas che caratterizza le aree dove le emissioni geotermiche fuoriescono naturalmente dal sottosuolo: la normativa europea e quella nazionale non stabiliscono valori limite, soglie di allarme e/o valori obiettivo di qualità dell’aria, ma i valori dell’H2S sono comunque monitorati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT).
In mancanza di riferimenti normativi per l’acido solfidrico ci si riferisce al valore guida indicato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per la protezione della salute, che è pari ad una media giornaliera di 150 μg/m3; l’altro riferimento per i valori di H2S e costituito dalla soglia di disturbo olfattivo, pari a 7 μg/m3 come media semi oraria.
Nell’ultima Relazione annuale sullo stato della qualità dell’aria pubblicata dall’ARPAT, riferita a dati 2020, l’Agenzia documenta «una situazione positiva per la qualità dell’aria in Toscana» e non segnala criticità di alcun tipo nelle aree geotermiche.
Per quanto riguarda in particolare l’H2S, l’Agenzia offre un focus incentrato sulle stazioni di tipo fondo industriale situate nei comuni di Santa Croce (in questo caso il fattore emissivo si concentra nell’industria conciaria) e Pomarance.
«I valori registrati in entrambe le stazioni sono ampiamente inferiori ai valori guida dell’OMS», spiegano dall’ARPAT. A Pomarance, la stazione PI-Montecerboli ha infatti registrato una media annuale di H2S pari a 4 μg/m3, e anche il picco della media giornaliera – raggiunto 27 novembre 2020 – risulta pari a 21 μg/m3, ovvero circa sette volte inferiore al valore guida indicato dall’OMS (150 μg/m3).
Per quanto riguarda invece il disagio olfattivo, per la popolazione della zona rappresentata dalla stazione di PI-Montecerboli «tale disagio nel 2020 ha coperto circa il 15% del tempo».
Un dato che senza la presenza delle centrali geotermiche dotate di abbattitori AMIS sarebbe stato con tutta probabilità più elevato: gli AMIS – installati su tutte le centrali geotermoelettriche toscane – sono infatti abbattitori brevettati da Enel Green Power, in grado di tenere sotto controllo le emissioni di mercurio e di idrogeno solforato naturalmente presenti nei fluidi geotermici impiegati per la produzione di energia, favorendo così l’integrazione degli impianti nel territorio e svolgendo un’importante funzione di presidio ambientale.