La nuova intesa, alla cui stipula era presente anche il sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini, prevede che ai 150mila MWh termici annui forniti fino ad oggi a prezzi vantaggiosi (circa 10 volte in meno rispetto al costo dei combustibili fossili) si aggiungano ulteriori 25mila MWh termici annui alle stesse condizioni, per un totale di 175mila MWh termici annui, che consentiranno a Floramiata di proseguire nella politica di sviluppo e crescita in termini di produzione e occupazione intrapresa con il nuovo corso degli ultimi anni. Alla firma del nuovo accordo sono intervenuti anche Massimo Montemaggi ed Emiliano Maratea per Enel e il direttore di Floramiata Enrico Barcella.
Floramiata, che con più di 27 ettari di serre riscaldate costituisce uno dei complessi serricoli più grandi d’Europa con oltre 100 dipendenti a cui si aggiungono addetti stagionali in costante crescita, potrà così ampliare e migliorare le proprie capacità produttive.
Si tratta di un accordo importante per tutto il territorio amiatino, nel contesto della collaborazione esistente tra Amministrazione Comunale di Piancastagnaio, Enel Green Power, Co.Svi.G. (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche) e aziende del comprensorio per l’implementazione dei cosiddetti altri usi della geotermia, dall’utilizzo del calore alla promozione turistica delle aree geotermiche nel segno della sostenibilità ambientale e dello sviluppo economico e sociale dei territori.
Complessivamente, il riscaldamento delle serre di Floramiata attraverso il calore geotermico consente un risparmio di circa 50mila tonnellate all’anno di anidride carbonica. A Piancastagnaio, inoltre, grazie all’accordo firmato tra Enel Green Power e Amministrazione Comunale nell’ottobre 2017 partiranno a breve i lavori per la realizzazione del teleriscaldamento residenziale nel capoluogo comunale, mentre sta entrando in funzione il teleriscaldamento costruito a Casa del Corto per circa 15 unità che si aggiungono a quelle già fornite in località La Rota.
In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo e detiene il know how della geotermia che esporta in tutto il pianeta: delle 34 centrali geotermoelettriche (per un totale di 37 gruppi di produzione) di Enel Green Power, 16 sono in provincia di Pisa; 9 sono nella provincia di Siena per 10 complessivi gruppi di produzione; infine, altre 9 si trovano nel territorio provinciale di Grosseto per un totale di 11 gruppi di produzione. I quasi 6 miliardi di KWh prodotti in Toscana, oltre a soddisfare più del 30% del fabbisogno energetico regionale, forniscono calore utile a riscaldare oltre 10mila utenti residenziali (sono già teleriscaldati i Comuni di Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montieri, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Radicondoli, Santa Fiora, i lavori sono in corso a Chiusdino) nonché aziende artigianali dei territori geotermici, circa 30 ettari di serre e caseifici e contribuiscono ad alimentare una importante filiera agricola, gastronomica e turistica con oltre 60mila visite all’anno. Complessivamente, tra produzione di energia elettrica e fornitura di calore, la geotermia toscana consente di evitare l’immissione in atmosfera di 4 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 all’anno e un milione e 400 mila TEP (Tonnellate equivalenti di petrolio).
L’Azienda floricola Floramiata è nata alla fine anni ‘70 a Piancastagnaio in provincia di Siena su un progetto dell’Eni che ha determinato il ricollocamento di centinaia di ex minatori del Monte Amiata nell’attività floricola di produzione di piante verdi tropicali in serre riscaldate con il calore geotermico residuo della produzione dell’energia elettrica delle centrali Enel Green Power. L’azienda ancora oggi ha il proprio core business nella produzione di circa 3 milioni di piante verdi in vaso l’anno in 27 ettari di serre mantenute costantemente ad una temperatura media di oltre 24 gradi con l’apporto di oltre 150.000 MW/anno di calore geotermico con impatto zero con l’ambiente. Dopo un periodo di crisi, nel 2017 l’Azienda è stata acquistata dal tribunale di Siena da cinque aziende italiane: Findeco, Giorgio Tesi Group, F.lli Barile Spa, Lms Energia, Az. Agr. Bisceglia che hanno deciso di puntare sul rilancio della struttura che già oggi, nel secondo anno di attività ha realizzato un fatturato di 6 milioni di euro dando occupazione a 120 dipendenti di cui 100 con contratti a tempo indeterminato. Floramiata come molte altre imprese dell’area geotermica toscana basa la sostenibilità del proprio business plan anche sull’apporto economico derivato dall’utilizzo del risorsa geotermica che consente di supplire ai gap derivanti dalla collocazione geografica montana e supportare gli investimenti necessari alla manutenzione e all’ammodernamento delle strutture produttive.