Home Cosvig Geotermia, Energia, Dominica: Dopo la devastazione dell’uragano Maria, Dominica rinasce grazie all’aiuto...

Geotermia, Energia, Dominica: Dopo la devastazione dell’uragano Maria, Dominica rinasce grazie all’aiuto della geotermia

818
0
CONDIVIDI
Gli aiuti dell’UE diretti allo Stato caraibico volti a ristabilire la rete idrica e la possibilità di produrre energia pulita

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Nel settembre 2017 l’uragano di categoria 5 “Maria” si abbatteva con venti da oltre 250 km/h sulle isole dei Caraibi, seguendo di pochi giorni la devastazione già portata nell’area dal quello precedente, “Irma”.

A pagarne le conseguenze peggiori è stato il piccolo Stato insulare di Dominica, dove lo stesso primo ministro Roosevelt Skerrit ha perso la propria casa a causa dell’uragano Maria, documentando poi la «totale devastazione» dell’isola.

A quattro mesi di distanza dal passaggio dell’uragano, a Dominica la situazione è ancora ben lungi dal potersi dire normalizzata, ma anche grazie agli aiuti internazionali il Paese si sta pian piano risollevando.

Pochi giorni fa l’Unione Europea ha ufficializzato lo stanziamento di 3,52 milioni di euro per aiutare l’isola, parte di un programma da 8,9 milioni di euro orientato su due assi principali: la ricostruzione dell’infrastruttura idrica nel Paese e la produzione di energia da fonte geotermica.

Come riportano i media locali, l’UE sta infatti «aiutando il governo a stabilire un quadro giuridico per lo sviluppo dell’energia e della tecnologia geotermica.

Verrà inoltre creata un’unità per promuovere gli investimenti geotermici, assicurare l’uso efficiente delle risorse geotermiche e monitorare tutte le questioni di sicurezza relative al funzionamento degli impianti geotermici».

L’energia rinnovabile presente nel sottosuolo del Pianeta si trova così ad esercitare un importante doppio ruolo: da un lato, combattere i cambiamenti climatici grazie alla produzione di energia pulita da una parte, e – dall’altro – fungere da volano di sviluppo sostenibile per quei Paesi dove quegli stessi cambiamenti climatici hanno già iniziato a provocare danni pesantissimi.