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Geotermia, efficienza e sviluppo

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Mentre la produzione di energia geotermica in Italia raggiunge nuovi record, Enel Green Power continua ad investire e a studiare nuove soluzioni, seguendo un piano di sviluppo a livello internazionale

Fonte: EnelGreenPower.com

Autore: EnelGreenPower.com

Enel Green Power continua a studiare nuove soluzioni per la generazione elettrica da fonti rinovabili, soprattutto nel campo della geotermia.

Nel 2011 la produzione di energia elettrica da fonte geotermica ha permesso di soddisfare il 26 percento del fabbisogno energetico regionale della Toscana.

Come spiegato in una recente intervista da Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel Green Power, “a Larderello (Toscana), EGP gestisce un complesso tra i più grandi del mondo: 35 impianti per 720 MW netti, che producono oltre 5 miliardi di kWh l’anno, il consumo medio annuo di circa 2 milioni di famiglie.Inoltre fornisce calore per riscaldare più di 8.700 utenze domestiche e commerciali e circa 25 ettari di serre.”

Parallelamente allo scenario italiano Enel Green Power si è impegnata a rafforzare con nuove iniziative all’estero la leadership indiscussa nel panorama dell’energia geotermica. L’impegno in Toscana è infatti parte di un piano di sviluppo a livello internazionale: il Gruppo prevede di destinare, al 2016, il 16% di 6,1 miliardi di euro proprio allo sviluppo del geotermico, che vede EGP impegnata in Nord America, in Turchia e in America Latina.

Una leadership tecnologica, quella di EGP, oltre che storica e geografica: grazie alla capacità di controllare e gestire al meglio le varie fasi di ogni progetto, EGP è in grado di raggiungere il 95% di efficienza degli impianti, contro una media mondiale di circa il 70%. Inoltre, “nello sviluppo degli impianti binari per lo sfruttamento delle risorse a media/bassa temperatura” prosegue Starace, “è stato progettato un prototipo di reattore binario supercritico, attualmente in collaudo presso l’area sperimentale Enel di Livorno in collaborazione con il politecnico di Milano e il Mit di Boston, e realizzato dalla Turboden, ditta italiana leader nel settore della costruzione delle macchine”.

Una tecnologia che consentirà di sfruttare la risorsa geotermica in maniera assai più diffusa di quanto avviene oggi.