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Geotermia: ecco cosa cambia con la nuova risoluzione

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Favorire lo sviluppo e la diffusione della geotermia, purché sia sicura e controllata dallo stato.

Fonte: GreenBiz.it

Autore: Francesca Mancuso

Il 15 aprile scorso le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera dei Deputati hanno approvato la Risoluzione 8-00103 legata alla produzione di energia da impianti geotermici.

Un’importante risorsa, indicata anche nella Strategia energetica nazionale, come ha sottolineato la Rete antigeotermica Nogesi, secondo cui con la risoluzione la responsabilità di trovare le aree idonee allo sfruttamento in sicurezza della geotermia torna nelle mani dello stato.

Un argomento caldo questo. Se da una parte tale forma di produzione di energia offre molte possibilità e potrebbe dare un contributo maggiore nella transizione energetica e nella riduzione dell’uso delle fonti fossili, dall’altra occorre valutarne le conseguenze per l’ambiente. Un caso su tutti quello del Monte Amiata.

La vera novità introdotta dalla risoluzione è l’aver stabilito che le autorizzazioni saranno rilasciate solo dopo avere rispettato le nuove norme che lo Stato definirà entro tempi certi.

Tanto più significativa appare la Risoluzione perché la liberalizzazione del settore determinata dal D. Lgs.22/2010 mette in campo aziende senza esperienza nel settore, spesso di dimensioni modeste, essendo l’unica esperienza acquisita in Italia quella dell’ex-monopolista ENEL” sottolinea Rete Nogesi.

La precedente normativa del Governo Berlusconi IV aveva delegato invece la responsabilità alle imprese, con un processo di liberalizzazione che non metteva al riparo da rischi.

Non a caso, la nuova risoluzione prevede che prima della realizzazione dell’eventuale impianto geotermico, sia necessario il coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali nel processo decisionale, favorendo l’applicazione del principio di precauzione.

Strada spianata al geotermico? Non è proprio così. Anche se la scelta di rimettere nelle mani dello Stato le decisioni finali, con l’atteso corpus di norme per regolare il settore, ora invece sarà avviata una fase di confronto serrato con il Governo sui contenuti. Quanto indicato dalla Risoluzione dovrà infatti essere tradotto in una serie di regole chiare, che dovranno esplicitare gli aspetti tecnici e normativi utili sia ad individuare le aree prescelte coinvolgendo le popolazioni sia per lo sfruttamento in assoluta sicurezza.

Particolare rilievo infatti avrà la parte della risoluzione che far riferimento alle implicazioni che “l’attività geotermica comporta relativamente al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità”.