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Geotermia e società

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Pubblicato un volume da parte di alcuni ricercatori, che presenta un panorama di esperienze realizzate a livello mondiale sul tema del coinvolgimento delle comunità locali nei progetti di utilizzo dell’energia geotermica

Fonte: Arpat

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Recentemente è stato pubblicato online il volume "Geotermia e società", di Adele Manzella (IGG-CNR), Agnes Allansdottir (Fondazione Toscana Life Science) e Anna Pellizzone (IGG-CNR), con numerosi contributi internazionali.

Questo libro affronta gli aspetti sociali connessi all’utilizzo delle risorse geotermiche per diversi usi, come la produzione di energia, il riscaldamento e il condizionamento. Introduce un quadro teorico per un approccio sociale e tecnico al tema e presenta una raccolta preliminare di casi di studio empirici sull’energia geotermica e sulla società di tutto il mondo. Fornendo un quadro concettuale e metodologico allo studio dell’energia geotermica e delle società, riunisce informazioni e analisi sul campo che finora sono state scarse e frammentate.

I contributi presenti nel volume esplorano i diversi aspetti della relazione tra l’utilizzo delle risorse geotermiche e le comunità locali. Dopo aver introdotto le tecnologie geotermiche, i concetti di energia rinnovabile e il loro contesto socio-politico e gli aspetti  ambientali dell’energia geotermica, il libro analizza e presenta casi di studio relativi a undici paesi (Australia, Canada, Francia, Grecia, Islanda, Italia, Giappone, Nuova Zelanda, Filippine, Svizzera e Turchia) e confronta gli strumenti di coinvolgimento sociale applicati con quelli utilizzati in altri settori.

Nel contributo relativo all’esperienza italiana, le autrici, che sono anche le curatrici del volume, trattano e confrontano i risultati di due ricerche (quantitative e qualitative) svolte dal CNR e mostrano come il dibattito sullo sviluppo della geotermia in Italia è strettamente legato ai valori, alle identità locali ed alle posizioni politiche, con una determinante mancanza di fiducia da parte del pubblico nei confronti dei decisori, in relazione anche alla presenza di rischi per l’ambiente e la salute.