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Geotermia e pompe di calore, raddoppio entro il 2015. Ma non in Italia

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Si registra un tasso di crescita del 14% annuo, ma l’Italia è in ritardo nel mercato delle pompe di calore geotermiche

Fonte: Casa & Clima.com

Autore: Casa & Clima.com

Entro il 2015 il mercato globale dell’energia geotermica (considerati tutti gli usi: generazione elettrica e usi diretti del calore) registrerà un tasso di crescita medio annuo del 14%, passando dai 61.200 MW del 2010 ai 120.300 MW del 2015.

Secondo il rapporto Global Geothermal Power and Heat Pump Market Outlook (2010-2015), realizzato dalla M&M (Markets and Markets), per la generazione elettrica da geotermico la potenza installata dovrebbe aumentare del 12,4% l’anno passando dai 10.500 MW del 2009 a circa 19.200 MW. Per gli usi diretti del calore lo studio di M&M prevede una crescita del 14,9% l’anno, con una capacità globale in aumento dagli attuali 50.500 MW a 101.100 MW alla fine del 2015.

Politiche incentivanti dai governi

Il rapporto prevede che i mercati dominanti nel settore del geotermico saranno quelli di Stati Uniti, Filippine e Indonesia. Le politiche favorevoli dei governi che promuovono gli investimenti sono tra i fattori che stimolano lo sviluppo del mercato geotermico nel mondo, il quale però è condizionato dalla ristretta disponibilità geografica delle risorse e dagli elevati costi iniziali.

Crescita del mercato delle pompe di calore

Circa il 67% del mercato degli usi diretti è costituito dalle pompe geotermiche di calore, che secondo lo studio di M&M registreranno un incremento soprattutto in Germania, Olanda, Norvegia, Svezia e USA (anche per usi di teleriscaldamento), Paesi dove saranno installati gran parte dei circa 2,72 milioni di pompe di calore entro il 2015.

Male l’Italia nel mercato delle pompe di calore

In Europa, a livello di UE a 27, l’Italia con 500 MW  si colloca al secondo posto dopo l’Ungheria (700 MW) per potenza geotermica installata destinata agli usi diretti (pompe di calore escluse). Il discorso cambia radicalmente se si va ad analizzare lo sfruttamento dell’energia geotermica per la climatizzazione in ambito civile. L’Italia si posiziona solo al 14° posto dietro a Paesi come la Lituania e la Lettonia.  In questo settore il mercato italiano è cresciuto poco negli ultimi anni rispetto a quanto avvenuto in altri Paesi europei. Basti pensare che nel 2005 in Italia c’erano 120MW installati mentre nel 2008 erano 150 MW. Nello stesso lasso temporale la Germania è balzata da 681 MW a 1652 MW, mentre la Francia da 702 a 1.366 MW. Si tratta di incrementi tripli rispetto a quelli nazionali che dimostrano l’arretratezza del Paese nell’adozione di queste rinnovabili termiche seppur in presenza di un industria nazionale leader a livello mondiale.