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Geotermia e biomasse solide: UGI ed EBS insieme per promuovere lo sviluppo delle rinnovabili

Le due associazioni si rivolgono al MISE per indicare le priorità per lo sviluppo del comparto

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Le due associazioni si rivolgono al MISE per indicare le priorità per lo sviluppo del comparto


Un percorso di collaborazione e sostegno reciproco: è quello appena avviato dall’Unione Geotermica Italiana (UGI) e dall’Associazione dei produttori di energia da biomasse solide (EBS) per sostenere questo segmento fondamentale delle fonti rinnovabili a livello nazionale.

«Siamo felici di annunciare l’inizio di un nuovo percorso insieme ad EBS – annuncia Adele Manzella, presidente UGI – Crediamo molto in questa collaborazione e siamo sicuri che porterà risultati concreti aprendo grandi opportunità per entrambe le associazioni».

Un entusiasmo ricambiato dal presidente EBS, Antonio Di Cosimo: «Riteniamo fondamentale che le aziende del settore vengano salvaguardate, anche allo scadere del vigente sistema incentivante, così da garantire la sostenibilità degli interventi di ammodernamento e di mantenimento in condizioni ottimali di esercizio della capacità produttiva installata».

Primo atto di questo nuovo cammino è una lettera firmata dai presidenti di entrambe le associazioni ed indirizzata al ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, referente del decreto, nonché a tutti gli altri ministri competenti, con la quale chiedono due cose: l’inserimento nel prossimo decreto FER2 dei settori di produzione di energia da geotermia e da biomasse, e il riconoscimento di una forma di sostegno alla generazione energetica, aggiuntiva ai ricavi di vendita dell’energia sul libero mercato.

Sotto questo profilo notizie positive sembrano attese a breve: lo stesso ministro Patuanelli è intervenuto sul tema nei giorni scorsi per annunciare che il FER2 dovrebbe essere pronto entro settembre.

Le due associazioni tengono inoltre a sottolineare la necessità di rendere efficiente il percorso autorizzativo per nuovi impianti, con iter chiari e tempistiche certe, che ad evidenziare la necessità di tutelare con misure concrete il patrimonio italiano degli impianti di produzione energetica esistenti, per scongiurare il rischio di una progressiva dismissione di centrali ancora in condizioni efficienti di esercizio, capaci di fornire energia rinnovabile, ed in grado di produrre rilevanti positive ricadute sull’intero sistema-Paese.

Come sottolineano UGI ed EBS, tra le principali caratteristiche della produzione di energia da geotermia e da biomasse, oltre al garantire la produzione da risorse rinnovabili e nazionali ed emissioni climalteranti nette pari a zero, vi è la programmabilità, che consente – anche grazie alla capacità degli impianti del settore di superare le 8.000 ore l’anno di lavoro – una produzione continuativa e regolare, indipendentemente dalle condizioni climatiche, ad evidente vantaggio del sistema elettrico ed in particolare del suo bilanciamento tra domanda ed offerta analogamente a quanto fanno in questo senso le centrali termoelettriche da fonti tradizionali.

Il sistema industriale di tali produzioni, inoltre, investe da sempre ingenti risorse per far fronte alle nuove sfide energetiche europee e nazionali, puntando sulle migliori tecnologie disponibili sull’abbattimento delle emissioni, sulla sostenibilità delle matrici impiegate, sulla riduzione dei costi.