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Geotermia e Ambiente: per Legambiente sono 6 i Comuni al 100% rinnovabili del centro e sud Italia: tutti geotermici

Premiati i toscani Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Montieri, Pomarance e Santa Fiora. Il commento dei sindaci Ferrini e Verruzzi

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Premiati i toscani Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Montieri, Pomarance e Santa Fiora. Il commento dei sindaci Ferrini e Verruzzi


Il nuovo rapporto di Legambiente dal titolo “Comunità Rinnovabili” fa il punto sui progressi compiuti nel mondo delle rinnovabili italiane, dando conto delle molteplici eccellenze diffuse lungo lo Stivale come – purtroppo – dell’ormai raffreddato slancio delle energie pulite.

In un decennio sono stati installati oltre un milione di impianti tra elettrici e termici in 7.911 comuni italiani contro i 356 di partenza, ma in Italia la crescita dell’energia pulita continua ad essere «troppo lenta» e a «ritmi inadeguati» rispetto a quanto la Penisola potrebbe e dovrebbe fare per rispettare gli impegni nella lotta ai cambiamenti climatici: continuando a questo ritmo, secondo il Cigno Verde, gli obiettivi fissati al 2030 dal PNIEC (il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) verrebbero raggiunti «con 20 anni di ritardo».

Eppure le eccellenze da inseguire non mancano e su tutte spiccano «i 41 Comuni al 100% rinnovabili per i fabbisogni sia elettrici che termici delle famiglie, con soluzioni virtuose e integrate che hanno generato qualità, lavoro e sviluppo locale», come recita il report di Legambiente.

Tutti questi Comuni sono distribuiti lungo l’arco alpino o comunque nelle regioni del nord Italia, con un’unica eccezione: sei Comuni geotermici toscani: Castelnuovo Val di Cecina (PI), Monterotondo Marittimo (GR), Monteverdi Marittimo (PI), Montieri (GR), Pomarance (PI) e Santa Fiora (GR).

Le implicazioni risultanti dalla speciale classifica di Legambiente sono importanti, perché in questi 41 Comuni si è in grado di produrre più energia elettrica e termica di quella consumata dalle famiglie residenti, proprio grazie a un mix di fonti rinnovabili.

Comuni che dimostrano appieno come questa prospettiva «sia vantaggiosa – spiegano dal Cigno Verde – Tra questi, realtà come Dobbiaco e Prato allo Stelvio, entrambe in provincia di Bolzano, e Primiero San Martino di Castrozza in provincia di Trento. Ma anche realtà come Montieri o Castelnuovo Val di Cecina, insieme a tutti gli altri Comuni toscani, dove la geotermia ad alta entalpia ricopre certamente il ruolo principale».

«Castelnuovo Val di Cecina è annoverato da Legambiente tra i Comuni 100% Rinnovabili già dal 2015 – ricorda il sindaco Alberto Ferrini –, quando per la prima volta vennero ricompresi tre territori toscani».

Ma l’impegno a tutto campo nell’impiego delle rinnovabili vede Castelnuovo Val di Cecina protagonista da molto più tempo: «Qui abbiamo il primo impianto di teleriscaldamento geotermico di tutta la zona, che risale addirittura agli anni ’80 ed è stato progressivamente ampliato. Oggi – osserva Ferrini – tutti i centri urbani del Comune sono dotati del teleriscaldamento e, per assicurare a tutti i cittadini una parità di trattamento, nelle campagne dove non sarebbe stato sostenibile portare il vapore abbiamo realizzato una rete puntuale di caldaie che riforniamo di cippato, allo stesso costo economico che verrebbe sostenuto per usare il teleriscaldamento».

Il report di Legambiente cita poi tra le “buone pratiche” anche la centrale geotermica Cornia 2: «La prima al mondo – sottolinea il sindaco – a integrare geotermia e biomasse».

Qui infatti il vapore è surriscaldato tramite una centrale alimentata a biomasse da filiera corta (con un’attenzione particolare alla gestione e alla manutenzione della aree boschive) per aumentarne le potenzialità.

Del resto l’integrazione sostenibile tra diverse energie rinnovabili è una costante anche a Montieri.

«Questo è il quinto anno consecutivo che il Comune viene premiato dal report di Legambiente, ed è una bella soddisfazione poter tagliare questo importantissimo traguardo che arriva da un impegno a tutto tondo sulle energie rinnovabili», conferma il sindaco Nicola Verruzzi: «In primis la geotermia, considerata un’eccellenza per il suo impiego sostenibile – e non è cosa da poco, perché anche quando le risorse naturali le abbiamo è necessario utilizzarle in modo razionale ed efficiente –, ma se Montieri è un Comune 100% rinnovabile è anche perché abbiamo saputo sviluppare anche altre fonti. Penso all’impiego del fotovoltaico, delle biomasse legnose, delle pompe di calore: ad esempio tutti gli edifici pubblici del Comune sono 100% rinnovabili anche dove la geotermia non arriva, in quanto non tutte le nostre frazioni sono vocate a coltivare il calore del sottosuolo e non hanno vicine centrali geotermiche».

Ma i risultati ottenuti dai Comuni geotermici vanno oltre i confini amministrativi, perché è grazie a questi territori dal cuore caldo che la Toscana è l’unica enclave a poter vantare Comuni 100% rinnovabili in tutto il centro e sud Italia.

«Quello certificato da Legambiente è un risultato molto importante e non solo per noi, perché se andiamo a vedere dove sono in Italia i Comuni 100% rinnovabili ci accorgiamo che, a parte i nostri territori – argomenta Verruzzi –, si trovano ancora tutti al nord, soprattutto lungo la fascia alpina e prealpina. Negli ultimi anni grazie ai Comuni geotermici che hanno saputo coniugare la bellezza del territorio con l’utilizzo delle fonti rinnovabili anche la Toscana ha compiuto importanti passi avanti, e questo la dice lunga sugli errori compiuti e sulle ambiguità della politica a tutti i livelli, tranne quella territoriale portata avanti dai sindaci, sull’importanza di tutelare la risorsa geotermica e di spingerla verso il futuro, un tema dirimente non solo per questo territorio ma per tutta la Toscana e l’Italia intera».