L’Unione Geotermica Italiana mette in guardia contro le strumentalizzazioni: «Ogni evidenza tecnica e scientifica conferma l’infondatezza delle tesi catastrofiste»
«In Italia negli ultimi anni le notizie false riguardanti gli aspetti ambientali della geotermia si sono moltiplicate».
L’Unione Geotermica Italiana (UGI) mette in guardia contro le fake news che ancora vengono diffuse sulla geotermia, costituendo uno dei principali ostacoli allo sviluppo sostenibile di questa fonte rinnovabile.
L’ultimo caso parte dai Campi Flegrei per arrivare in Val di Paglia, dove è in corso da tempo un lungo percorso con cui la Regione Toscana sta valutando se rilasciare o meno l’autorizzazione a costruire una centrale geotermica da 10 MW, proposta da Sorgenia per l’area industriale di Abbadia San Salvatore.
In questo contesto, l’osservazione 21 avanzata contro l’impianto binario – da un vulcanologo INGV, che non rappresenta però le posizioni istituzionali dell’Istituto – viene citato un comunicato diffuso nel luglio 2020 proprio dall’Unione.
Ma l’UGI non ci sta a vedere travisata anche la propria posizione.
Il comunicato UGI, riferito a un problema su di un pozzo geotermico di piccola profondità ad Agnano, che da oltre un mese stava erogando vapore senza alcun controllo allarmando la cittadinanza, parlava infatti di «scarsa rilevanza ambientale di questo incidente», sebbene sottolineasse che «le apparenti leggerezze nell’affrontare un semplice inconveniente indicano la necessità di ristabilire un clima di fiducia reciproca».
Ecco che dopo l’osservazione 21 l’UGI ribatte oggi a tono: «In Italia negli ultimi anni le notizie false riguardanti gli aspetti ambientali della geotermia si sono moltiplicate. Ogni evidenza tecnica e scientifica, testimoniata da centinaia di impianti geotermici in esercizio da decenni in Italia e nel mondo e da migliaia di pozzi perforati, conferma l’infondatezza delle tesi catastrofiste sull’utilizzazione di questa importantissima risorsa energetica rinnovabile. A sostegno di tali tesi si citano, fuori contesto, anche posizioni UGI».
Per evitare opere di «strumentalizzazione», l’UGI – oltre a dichiararsi disponibile a ogni tipo di confronto su questo tema – ribadisce dunque che quel comunicato «era inteso a sottolineare l’allarme ingiustificato e gli interventi scoordinati che hanno inutilmente prolungato l’erogazione del fluido in assenza di motivi tecnici, a discapito di un progetto di ricerca di valore».