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Geotermia, Costa Rica: Le radici italiane della geotermia in Costa Rica, dove il 99,35% dell’elettricità è rinnovabile

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La terza fonte di energia elettrica nel Paese arriva dal sottosuolo: un successo internazionale iniziato con Alfredo Mainieri Protti

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il Costa Rica offre da sempre una straordinaria ricchezza di fauna selvatica, paesaggi e ambienti diversi, raccogliendo all’interno del territorio nazionale – protetto per il 26% dal Sistema Nazionale di Conservazione delle Aree – quasi il 5% della biodiversità conosciuta al mondo. Per tutelare i tesori naturali ed accrescere la propria competitività economica, il Paese è riuscito a tagliare un traguardo straordinario: nei primi 6 mesi del 2017 il Costa Rica ha prodotto il 99,35% di elettricità da fonti rinnovabili, cifra che batte ogni altro risultato registrato negli ultimi trenta anni, come evidenziano i dati resi noti dall’Istituto Costaricano di Elettricità (ICE).

Traguardo che il Costa Rica mostra con orgoglio al mondo, tanto da affidarne la diffusione all’Ente del Turismo di Costa Rica (ICT), che, non a caso, ha progettato e creato il programma di Certificazione per il Turismo Sostenibile (CST).

Ma com’è stato possibile? Dei 5.575 Gwh prodotti nel primo semestre del 2017, il 74,85% proviene da energia idrica, l’11,10% da energia geotermica, l’11,92% da energia eolica, l’1,47% da biomasse, lo 0,01% da energia solare e solo lo 0,65% prodotto con supporto termico. Come si evince dai dati, dunque, la terza fonte di produzione di energia elettrica in Costa Rica è rappresentata dalla geotermia: un apporto che ha permesso al Paese di svettare come eccellenza internazionale in fatto di green economy, e che trova le sue radici in Italia.

È infatti nella figura di Alfredo Mainieri Protti – nato a Puntarenas nel 1943, ma di famiglia e formazione italiana – che si intreccia l’exploit geotermico costaricano.

Un contributo che il Paese mesomericano non ha dimenticato, intitolando proprio nei giorni scorsi a Mainieri Protti (scomparso nel 2013) il campo geotermico Miravalles.

«Alfredo era di discendenza italiana – dice, tratteggiandone il profilo sulla rivista dell’Unione Geotermica Italiana, Raffaele Cataldi, studioso e memoria storica della geotermia italiana– e quando decise di studiare Scienze della Terra e scelse l’Italia, la sua famiglia lo assecondò; si laureò infatti a Modena nel 1969. L’italiano, perciò, divenne la sua seconda lingua, e l’Italia la sua seconda Patria. Dopo di che, già ricercatore nell’ICE/Instituto Costarricense de Electricidad, tornò in Italia con Elisabetta (la moglie, ndc) nel 1974 per frequentare a Pisa il corso di specializzazione che l’Istituto Internazionale per le Ricerche Geotermiche del CNR, con il sostegno economico del governo italiano e la sponsorizzazione del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, teneva allora ogni anno per preparare giovani ricercatori di ogni parte del mondo. Alfredo fu il più brillante allievo del corso, e l’amore per la geotermia, nato in Patria, si venne rafforzando in Italia. (…) Vennero a Pisa per frequentare lo stesso corso Eduardo Granados prima e Rodrigo Corrales poi, anch’essi ricercatori dell’ICE nel settore geo-minerario. Furono loro due più Manuel Dengo, insieme ad Alfredo e sotto la sua guida, a formare nel 1976 il primo nucleo organico di ricerca nel settore geotermoelettrico in Costa Rica. Da allora, lo sviluppo del settore avvenne con le seguenti tappe principali: 1994 prima centrale a Miravalles (50 MWe); 2011 prima centrale a Las Pailas (42 MWe); Dic. 2012, 207 MWe con circa 1,5 TWh/anno di energia elettrica prodotta. È questo il lascito di Alfredo per il suo Paese; un lascito che gli vale il titolo di pioniere della geotermia in Costa Rica, ed uno dei più grandi pionieri del settore nel mondo».