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Geotermia: bisogna fare in fretta

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E’ una risorsa strategica, ma dopo la moratoria serve definire come realizzarla nel contesto locale, fra sviluppo, opportunità e diverse economie

Fonte: Qui News Volterra.it

Autore: Qui News Volterra.it

Al centro dei numerosi interventi, lo stallo che si è venuto a creare con la moratoria di sei mesi al rilascio di permessi di ricerca e relative proroghe, per la realizzazione di pozzi esplorativi, scaduta il 24 agosto scorso. Si è svolta ieri mattina, 16 settembre a Firenze, una importante audizione in Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, Infrastrutture del Consiglio regionale della Toscana sulla geotermia.

All’audizione in commissione, guidata da Stefano Baccelli (Pd) sono intervenuti anche i sindaci dell’area geotermica ‘tradizione’ Loris Martignoni di Pomarance e Alberto Ferrini di Castelnuovo Val di Cecina.

"Tra i tanti soggetti ascoltati, amministratori, imprenditori ed associazioni – spiega una nota dl consiglio regionale – la preoccupazione per l’impasse creato da una moratoria ormai scaduta è stata evidente. Tra posizioni a favore dello sfruttamento della risorsa, non solo per le ricadute economiche e le opportunità di approvvigionamento di tutto l’indotto, e quelle contrarie a subire esplorazioni su territori di pregio dal punto di vista paesaggistico e di culture storiche, una richiesta è stata comune: fare in fretta".

Dunque la richiesta è unanime: è necessario superare lo stallo che si è creato con la moratoria e che dura ancora, da febbraio. "La geotermia è una risorsa strategica che anche il Governo nazionale ha recentemente ribadito – si legge nella nota – Come si realizzi nel contesto locale, salvaguardando necessità di sviluppo, opportunità di crescita e diverse economie, sono stati gli argomenti approfonditi nel corso dell’audizione". Argomenti che però al momento sembrano lontani dal trovare una soluzione.

Una prima risposta arriverà nel prossimo Consiglio regionale, il 22 e 23 settembre, quando all’ordine del giorno ci sarà una proposta di risoluzione del Partito Democratico sul tema.
"La sospensione – ha spiegato durante l’audizione il capogruppo Pd Leonardo Marras – era una pausa di riflessione per fare delle scelte. Alcune già prese, altre ancora da definire”
“Il testo che come gruppo abbiamo predisposto, frutto di un approfondito confronto con e nel territorio – ha aggiunto – mette un punto di equilibrio senza stilare una classifica della buona e cattiva geotermia”. Marras ha poi ricordato che la Toscana ha scelto di “non consumare più suolo se non attraverso un processo di condivisione con i territori" e ha illustrato che "la risoluzione vuole essere una guida, certamente migliorabile e aperta ad ulteriori confronti ed approfondimenti, che colmerà un vuoto”. Il capogruppo ha ribadito il “no ad iniziative spontanee; il livello del documento è regionale; trattandosi di risorsa strategica, ha una portata che va oltre la dimensione locale”.

Il testo messo a punto dal Pd, sebbene non fosse “oggetto dell’audizione” come ha ribadito il vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis, sarà quindi una base di partenza.

Il vicepresidente della commissione Giacomo Giannarelli del Movimento 5 Stelle ha annunciato di voler fare richiesta perché la proposta di risoluzione del Pd venga affrontata in commissione. “Continuare una discussione sul tema è importante – ha detto – Così come tener conto del documento sulla geotermia approvato dal ministero competente che ci auguriamo la Regione vorrà seguire”. Giannarelli ha inoltre rilevato la necessità di “redigere un quadro su quanta energia, e di che tipo, ha bisogno la Toscana”.

La moratoria secondo Tommaso Fattori di Sì – Toscana a Sinistra aveva lo scopo di “permettere una programmazione che purtroppo non è stata fatta”. "La stesura degli atti di pianificazione deve essere concertata con le comunità locali – ha aggiunto – Occorre inoltre rivedere il piano energetico regionale”.

Il presidente della commissione Baccelli ha concluso l’audizione dichiarando la “disponibilità della commissione a rivedere nuovamente i rappresentanti del territorio” anche “visitando i luoghi e gli impianti”. “Le sollecitazioni emerse nel corso di questa riunione saranno prese in carico – ha aggiunto – Così come l’esigenza di una normativa che regoli e programmi attraverso una concertazione sostanziale e formale con gli enti locali”. 

Sembra, dunque, emergere la volontà politica di regolamentare la materia. Altrettanto evidente appare quella di volere il coinvolgimento degli enti locali che possano dire la loro sulla geotermia. Per quanto riguarda i tempi, però, nonostante le richieste a fare presto, potrebbero non essere brevi. La possibilità che il documento Pd passi alla discussione in commissione, l’annuncio di un nuovo confronto con i sindaci e anche quello di una visita dei consiglieri alle centrali, lasciano pensare che le regole sulle geotermia potrebbero tardare ancora. C’è da decidere cosa fare dei numerosi permessi di ricerca già rilasciati, dopo la liberalizzqazionje del mervato, e poi bloccati. Ma anche cosa fare di quella geotermia ‘che già c’è’ e che ha rappresentato per decenni un punto cardine dell’economia per il territorio della Valle del Diavolo.