Home Cosvig «Geotermia, attenzione a fare allarmismi pericolosi»

«Geotermia, attenzione a fare allarmismi pericolosi»

397
0
CONDIVIDI
Bramerini risponde alle critiche di Barocci sullo studio epidemiologico di Ars.
Sbagliato il dato dei 535 decessi in più: sono 99 in sette anni

Fonte: Toscana Notizie

Autore: Chiara Bini

“Attenzione a fare allarmismi pericolosi”. Lo afferma l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini all’indomani delle contestazioni mosse da Roberto Barocci del Forum Ambientalista di Grosseto alle valutazioni fatte sullo studio epidemiologico di Ars dai tecnici che lo hanno redatto.
”Confermiamo le valutazioni sui risultati dello studio epidemiologico condotto da Ars nei comuni geotermici per quanto riguarda l’eventuale correlazione tra lo stato di salute dei cittadini e l’attività geotermica: i dati ci dicono che la correlazione è pressoché inesistente”.
“Tengo a precisare – aggiunge Bramerini – che lo studio di Ars, agenzia del Consiglio regionale, è indipendente, così come lo è chi lo ha commentato, cioè i suoi autori e che è il più completo mai realizzato in materia finora. Ma comunque ben vengano altri studi così potremo aprire un confronto vero con veri tecnici e veri competenti del settore e non con chi ogni volta si improvvisa esperto della materia che decide di contestare. Chi dice menzogne non siamo noi ma chi tenta, con articoli strumentali, di delegittimare un lavoro serio che tra l’altro conferma precedenti studi già fatti sull’Amiata, come quelli condotti dall’Asl di Siena con l’Istituto Superiore di Sanità”.
“Quanto alle criticità che emergono dallo studio – continua Bramerini- soprattutto nell’area amiatina, che non abbiamo mai nascosto e che dipendono da fattori ambientali, le abbiamo valutate così seriamente da chiedere ulteriori approfondimenti”.
La Regione Toscana ha già stanziato nuovi fondi perché Ars prosegua lo studio indagando sulle cause di quegli aspetti ancora preoccupanti. Dal punto di vista sanitario, inoltre è già stato stabilito di proseguire con il monitoraggio e con gli interventi di prevenzione sulla popolazione insieme ai medici di base.
Entrando nel merito delle accuse che rivolge Barocci, Ars fa sapere che prima di tutto nell’articolo c’è una macroscopica imprecisione: i decessi in eccesso non sono 535 ma 99 (+ 131 nei maschi e – 32 nelle femmine) nei sette anni del periodo 2000-2006 (vd. pagina 80 del rapporto), equivalenti a 14 decessi all’anno in più in tutta l’area geotermica. Non si capisce perché parlino di 535. Inoltre, nel rapporto si parla di possibili effetti di "stili di vita" e "fattori occupazionali" non in modo generico, ma sulla base del tipo di patologie risultate in eccesso e che dalla letteratura internazionale sono attribuite più a fattori di "stili di vita e occupazionali" che non a quelli "ambientali". Il richiamo, perciò non è generico e aspecifico, ma supportato da elementi conoscitivi precisi. Va da sé, invece, che questo tipo di studio descrittivo fornisce utili "indizi" per orientare le ipotesi sui più probabili fattori di rischio in gioco. Che sono – appunto – gli stili di vita, i fattori occupazionali e, in misura assai minore, quelli ambientali. E tra questi, il ruolo della geotermia appare indiziariamente pressoché marginale. Infine, è vero che la frequenza dei tumori nei bambini italiani è maggiore che in quelli di altri Paesi, e potrebbe anche essere che questo sia in tutto o in parte attribuibile a fattori di inquinamento diffuso – nessuno ancora lo sa bene -. Ma nello studio specifico nell’area geotermica questa affermazione non è pertinente. Lo studio non fa riferimento ad alcun eccesso di mortalità infantile. Analizza i dati sulle malformazioni e sul basso peso alla nascita, spie di inquinamento ambientale, con elementi utili a fornire risultati rassicuranti.