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Geotermia: Aree Non Idonee, dal Consiglio Regionale nuovo ok alla modifica del PAER

Revocata la deliberazione del luglio scorso, l’Aula ha detto sì alla proposta di delibera che modifica il Piano dopo l’ok delle commissioni Territorio ed Ambiente e Sviluppo Economico

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Revocata la deliberazione del luglio scorso, l’Aula ha detto sì alla proposta di delibera che modifica il Piano dopo l’ok delle commissioni Territorio ed Ambiente e Sviluppo Economico


Il Consiglio Regionale della Toscana ha revocato la deliberazione del 7 luglio 2020, che definiva la modifica del Piano Ambientale ed Energetico della Toscana (PAER) per l’individuazione delle Aree Non Idonee (ANI) all’installazione di impianti geotermoelettrici, e contestualmente è arrivato nuovamente un doppio via libera per la modifica del PAER: la scorsa settimana le commissioni Territorio ed Ambiente e Sviluppo Economico hanno licenziato a maggioranza la proposta di modifica al PAER, mentre nei giorni scorsi l’ok è arrivato (sempre a maggioranza) dall’Aula.

Nel settembre scorso la legge toscana n. 73 del 24 luglio 2020, che mirava a concretizzare la deliberazione del 7 luglio 2020, era stata impugnata di fronte alla Corte Costituzionale dal Consiglio dei ministri proprio riguardo alle ANI.

Stavolta la proposta di modifica al PAER contiene uno specifico allegato che andrà ad individuare le aree non idonee «costituendo una sorta di inquadramento delle vincolistiche a tutela del paesaggio, dell’ambiente e della produzione agricola, e offrendo ai potenziali produttori un quadro certo e chiaro di riferimento per orientare le scelte localizzative degli impianti».

I criteri individuati per la modifica del PAER dovranno inoltre essere coerenti con il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT).

La presidente della commissione Ambiente e Territorio, Lucia De Robertis, che ha illustrato in Aula il provvedimento, ha spiegato che si tratta di una nuova adozione dello stesso piano presentato nella scorsa legislatura, ad eccezione della relazione ambientale e la sintesi non tecnica, che erano state pubblicate in modo incompleto e che questo è il motivo della nuova adozione, cui seguiranno le osservazioni, che saranno esaminate insieme a quelle già pervenute.

«Come commissione – ha detto de Robertis – abbiamo chiesto ed ottenuto che le osservazioni pervenute a seguito della prima pubblicazione nel BURT (Bollettino Ufficiale della Regione Toscana, ndr), ancorché rese su elaborati non definitivi siano comunque prese in considerazione e controdedotte. Questo per dare la massima garanzia di attenzione ai contributi esterni che la procedura scelta per l’adozione del PAER ha inteso favorire, contributi la cui realizzazione ha comportato in qualche caso dei costi».

La non idoneità per quanto riguarda la geotermia – precisano inoltre dal Consiglio Regionale – si riferisce «all’impianto nella sua complessiva filiera di estrazione (pozzo) ed utilizzo della risorsa (centrale), non si riferisce alle infrastrutture di collegamento quali linee elettriche, termodotti, strade».

Al contempo, le ANI non possono in alcun modo limitare l’ambito della ricerca mineraria: «Il tema della non idoneità non investe l’intera fase della ricerca: le limitazioni sono soltanto quelle eventualmente imposte in sede di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) anche perché, per la risorsa geotermica, diversamente dalle altre fonti (sole, vento,biomassa, acqua, ecc.), è fondamentale conoscere nel dettaglio le caratteristiche del campo geotermico e del fluido stesso e quindi determinare se sia praticabile lo sfruttamento della risorsa e, in caso positivo, stabilire tipologia e potenza degli impianti».

Dal Consiglio concludono con una fotografia sull’attuale sviluppo geotermico toscano: le concessioni geotermiche in essere – e che andranno a scadenza nel 2024 – sono nove, tutte intestate ad Enel Green Power, che in Toscana gestisce 34 centrali geotermoelettriche «con una potenza installata netta di 761
MW (916 MW di potenza installata lorda), cui si andranno ad aggiungere i 20 MW, autorizzati ma
non ancora in esercizio, della nuova centrale Monterotondo».

«Il PAER attualmente in vigore – chiosano dal Consiglio regionale – prevede un incremento della potenza geotermolettrica in Toscana (basato per lo più sullo sviluppo degli impianti a media entalpia) pari a circa 150 MW, così come ipotizzato dalle previsioni del Burden Sharing per la nostra regione».

Di fatto però in Toscana da molti anni non si realizzano nuove centrali, mentre nel resto del mondo questa fonte rinnovabile – impiegata in Toscana a fini industriali per la prima volta a livello globale, oltre due secoli fa – continua ad essere sempre più impiegata sia per la produzione di elettricità sia di calore.