Alla scoperta delle colline geotermiche e di angoli di territorio davvero unici, con il campione Paolo Bettini
Le bici gravel si presentano con una struttura da strada, abbinata a molte modifiche da mountain bike: quanto basta per poter correre sull’asfalto ma essere a proprio agio e in sicurezza anche sullo sterrato.
Un nuovo e affascinante stile per una mobilità sostenibile sulle due ruote, che ha conquistato anche il campione olimpico e pluri iridato Paolo Bettini, di casa da sempre nelle aree geotermiche della Toscana.
«Abbiamo da poco portato a termine un evento, edizione ‘zero’ a invito, la Geogravel sulle strade grigie della Toscana – spiega Bettini sulle colonne de La Gazzetta dello sport – Partendo da Pomarance abbiamo pedalato per due giorni alla scoperta delle colline geotermiche e di angoli di territorio davvero unici. Durante questa iniziativa abbiamo colto l’occasione per provare alcuni prototipi di gravel e di prodotti legati al mondo bike. Un lavoro di squadra rivolto a un sempre maggior miglioramento nel settore. Durante i due giorni sono state anche utilizzate le gravel a pedalata assistita, un mezzo che apre anche a chi non è molto allenato la possibilità di godere delle due ruote su strada o su sentiero. Per godere al meglio di tutto ciò suggerisco di dare un’occhiata al sito Gravel Bike and Taste (www.bikeandtaste.com) con tante idee di viaggio all’insegna dello starbene».
Una possibilità in più per declinare il turismo geotermico, che nella già ricchissima offerta turistica della Toscana vanta un unicum: l’opportunità di esplorare i luoghi dove l’energia rinnovabile rappresentata dal calore della Terra è stata imbrigliata dall’uomo a fini industriali per la prima volta al mondo oltre due secoli fa, all’interno di un contesto geologico e paesaggistico più unico che raro – si pensi da esempio al Parco Naturalistico delle Biancane, dal 2015 riconosciuto a livello mondiale come sito UNESCO –, che attira ogni anno 60mila visite tra poli museali, impianti e manifestazioni naturali.
Per assaggiare questo territorio in sella a una bici gravel, Bettini suggerisce di partire dalla capitale mondiale della geotermia, ovvero Pomarance (PI), adagiata al centro della cosiddetta Valle del Diavolo proprio per i vapori che – soprattutto in passato, quando la geotermia non era stata ancora addomesticata dall’industria – si innalzavano dal sottosuolo incutendo rispetto e timore.
«Si parte su asfalto – snocciola Bettini – fino ad arrivare a Libbiano da dove si entra nella riserva naturale di Monterufoli passando su sterrato in un’area boschiva di libero accesso. Si taglia una dorsale per 14 chilometri fino a riprendere l’asfalto a Serrazzano e da lì si punta a Larderello verso le colline per poi riprendere lo sterrato e passare vicino all’insediamento del Centro del Gabbo dove si osservano da vicino i geyser naturali. Qui origina la maggior produzione di energia geotermica del territorio».