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Geotermia, a Larderello la scienza prova ad imbrigliare la forza dell’acqua supercritica

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Un progetto di ricerca finanziato dal Settimo Programma Quadro dell’UE ha il suo fulcro in Toscana: un focus dal Joint Research Center europeo

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

L’acqua, tra i 3 e i 3,5 km di profondità, raggiunge valori di pressione 218 volte superiori a quelli in superficie, ed è sottoposta a temperature pari a circa 374°C. In questi condizioni ambientali estreme, l’acqua raggiunge quello che è chiamato uno stato “supercritico”. Si tratta di una condizione fisica in cui si riscontrano allo stesso tempo alcune proprietà tipiche dello stato liquido ed altre tipiche dello stato gassoso. Una condizione talmente particolare da decuplicare il potenziale energetico. Va da sé che riuscire ad attingere a queste “sorgenti supercritiche” consentirebbe di moltiplicare la resa del singolo pozzo di perforazione. In pratica, si ridurrebbe il numero dei pozzi necessari per unità di produzione elettrica, con conseguente risparmio sui costi e un minor utilizzo di suolo. Ed ecco perché l’Unione Europea ha deciso di investire nel progetto di ricerca Descramble (6.753.635 euro di cofinanziamento europeo all’interno del 7° Programma Quadro, su 15.615.955 euro di costo totale), un progetto che coinvolge ricercatori da tre diversi paesi –Italia, Norvegia e Germania– e trova il suo fulcro a Larderello, dove l’utilizzo industriale dell’energia geotermica è iniziato per la prima volta nel mondo più di un secolo fa.

Il progetto, iniziato nel 2015, si concluderà nel 2018 ed è stato recentemente oggetto di un focus da parte del Joint research center, il Centro comune di ricerca dell’Unione Europea. Descramble –il cui coordinatore scientifico è Ruggero Bertani, di Enel Green Power– prevede la realizzazione di un pozzo finalizzato al test di tecnologie avanzate di drilling, di monitoraggio e misura per la ricerca di fluidi geotermici a più alto contenuto energetico rispetto agli attuali standard; per raggiungere l’obiettivo si tenterà di estendere la perforazione del pozzo (precedentemente arrivata a 2,2 km sottoterra) a 3-3,5 km al di sotto della superficie, il tutto mantenendo i più elevati standard di sicurezza. Finora, una simile missione non è mai riuscita altrove. Tentativi sono stati svolti in Giappone come in Islanda, territori che hanno da sempre grande confidenza per quanto riguarda l’utilizzo dell’energia del sottosuolo, ed ecco che si è scelto di puntare su Larderello. Qui, il know-how in fatto di energia non ha pari al mondo.