Il Coordinamento FREE chiede al Ministero per lo Sviluppo Economico che il decreto FER2 sia operativo entro l’inizio del 2020. Secondo le ultime stime GSE, il costo degli incentivi geotermici per l’anno in corso ammonta a 100,4 milioni di euro
Per il Coordinamento FREE (Fonti Rinnovabili Efficienza Energetica, ndr) è «essenziale che all’inizio del prossimo anno diventino operative le misure di incentivazione di tecnologie innovative (bioenergie, geotermia, solare termodinamico) per le quali esistono in Italia importanti filiere industriali».
Per questo il Coordinamento – i cui soci rappresentano un ampio ventaglio di 27 associazioni e istituzioni di settore, oltre a soci che rappresentano circa 4.000 aziende che occupano 150.000 persone – si è rivolto direttamente al Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ponendo l’accento sulla necessità di varare al più presto il decreto FER2 per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta dalle suddette fonti rinnovabili.
Come sottolineano infatti dal Coordinamento «mentre fra poco più di un anno diventerà operativo il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (presentato dal primo Governo Conte a inizio 2019, e atteso nella sua formulazione definitiva entro fine anno, ndr) manca ancora il decreto FER2, uno dei tasselli fondamentali perché il sistema Italia sia pronto ad affrontare, realizzandoli, gli obiettivi del Piano».
Per quanto riguarda in particolare gli incentivi alla geotermia è direttamente il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), nel suo ultimo aggiornamento relativo al contatore delle fonti rinnovabili non fotovoltaiche, qual è la cifra attualmente in gioco: il costo indicativo per l’anno in corso stimato dal Gestore ammonta a 100,4 milioni di euro, suddivisi tra l’incentivo ex Certificati Verdi (88,5 milioni di euro), gli incentivi introdotti dal Dm 6/7/2012 (10,9 milioni di euro) e quelli relativi al DM 23/6/2016 (1 milione di euro).
La geotermia assorbe dunque il 2% circa degli incentivi che il GSE stima di erogare a sostegno delle fonti rinnovabili non fotovoltaiche nel corso del 2019 (ovvero 4,866 miliardi di euro); i 100 milioni dedicati alla geotermia euro impallidiscono inoltre in confronto ai sussidi erogati ogni anno in Italia a sostegno dei combustibili fossili, stimati dal Ministero dell’Ambiente in 16,8 miliardi di euro (una cifra dunque 168 volte superiore).
Come già accennato il decreto FER1 sulle rinnovabili – pubblicato nella Gazzetta ufficiale 185, lo scorso 9 agosto – non contempla però il rinnovo degli incentivi alla geotermia, che è slittato all’interno del decreto FER2 ancora in fase di elaborazione: il confronto politico portato avanti sul tema dai Comuni geotermici e dalla Regione Toscana con il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha portato negli ultimi mesi importanti rassicurazioni sul tema, confermate da ultimo nel corso del Consiglio regionale straordinario a Larderello.,
Passi in avanti importanti che, tuttavia, dopo il cambio di Governo si attende però arrivino ancora a conclusione con i nuovi vertici del ministero.