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Geotermia a bassa entalpia: le imprese investono

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La risorsa geotermica a bassa e media entalpia rappresenta un’occasione importante per sostituire i combustibili fossili per la climatizzazione degli edifici, ma anche un’opportunità economica per sviluppare nuove imprese.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

“Dopo l’eolico ed il fotovoltaico la nuova frontiera delle fonti rinnovabili si chiama geotermia. Una risorsa, quella del gas presente nel sottosuolo terrestre, il cui utilizzo potrebbe abbassare (e di molto) la bolletta energetica, garantendo in più la salvaguardia dell’ambiente ed il rispetto del territorio”. Lo scrive sulla pagina delle news di Finanza etica, il portale della Borsa Italiana.
In effetti, la risorsa geotermica a bassa e media entalpia, utilizzata soprattutto in ambito domestico, rappresenta un’occasione importante per sostituire i combustibili fossili per la produzione di calore invernale e raffrescamento estivo, riducendo la bolletta delle famiglie. Ma può rappresentare anche un’opportunità economica con lo sviluppo di nuove imprese. Lo dimostra la decisione di un’azienda italiana -che opera nel campo delle caldaie tradizionali e condensazione- che ha creato una specifica divisione aziendale dedicata a questa fonte rinnovabile.
«Si tratta – ha precisato l’amministratore delegato della società- di una grande opportunità per un paese come l’Italia che non possiede grossi giacimenti di idrocarburi e non ha impianti nucleari. Ma non solo per noi»
L’aspettativa dell’azienda è di maturare in pochi anni «un bagaglio di esperienza e competenze sulla geotermia tali da permettere all’azienda di proporsi come riferimento in tutti i Paesi dove è già presente «contribuendo in questo modo anche allo sviluppo del mercato delle pompe di calore. Le centinaia di impianti che abbiamo già realizzato ci permettono di affermare con sicurezza che si tratta di un grande mercato».
Quindi non solo un vantaggio ambientale ed economico per chi le installa ma anche un’occasione di business per le aziende che già operano nel settore energetico e che possono specializzarsi nel campo delle energie rinnovabili.
Il principio di funzionamento di questi impianti è semplice e la tecnologia che utilizza il calore della terra tramite le sonde geotermiche è già avanzata e permette di sfruttare le diverse potenzialità che un terreno offre, a seconda della temperatura esistente già a poca profondità.
«Scegliere un impianto geotermico -ha spiegato Mario Maistrello, professore del dipartimento B.e.s.t., del Politecnico di Milano- significa assicurarsi un ambiente domestico confortevole, piacevolmente caldo d’inverno e fresco d’estate, grazie a una tecnologia rispettosa dell’ambiente, ma anche vantaggiosa dal punto di vista economico. Un impianto geotermico, se opportunamente dimensionato, è in grado di riscaldare e raffrescare un edificio senza l’ausilio di altri apparecchi, garantendo da un lato la riduzione delle emissioni di inquinanti e di CO2 in atmosfera e dall’altro un risparmio di circa il 60% rispetto a un sistema di riscaldamento con caldaia a metano».
Inoltre, l’integrazione con altre fonti rinnovabili (fotovoltaico o solare termico) può aiutare ad alimentare o integrare le pompe di calore, consentendo di aumentare il risparmio sino ad una percentuale del 70%, senza contare la riduzione dei gas inquinanti in atmosfera.
L’investimento medio iniziale per realizzare un impianto geotermico è ammortizzabile in un lasso di tempo compreso tra i sei e i nove anni, a seconda del sistema utilizzato e degli incentivi che si possono ottenere per gli interventi di riqualificazione.