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Geotermia a bassa entalpia con pompe di calore

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Questo è il titolo del convegno organizzato a Padova il 7 e 8 luglio, nell’ambito del programma Welcome, destinato ai progettisti termoidraulici con lo scopo di accrescere la cultura tecnica riferita in particolare alle nuove tecnologie che utilizzano energie rinnovabili.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

«Gli anni cinquanta hanno portato il frigorifero in ogni casa italiana, gli anni sessanta l’automobile per tutti, il nuovo millennio sta debuttando con un accessorio considerato assolutamente indispensabile: il condizionatore». Scriveva così in un suo libro (Il Grande caldo, un pianeta ad aria condizionata) Antonio Cianciullo qualche anno fa. E come dargli torto se camminando per le città il profilo dei palazzi è ormai caratterizzato da motori che – in estate- rendono ancora più torrida l’aria sfiatando fuori il calore che prelevano dagli ambienti interni.

Il condizionatore d’aria è divenuto, infatti, l’elettrodomestico ubiquitario delle nostre case, anche a prezzo di aumentare le cause – leggi i cambiamenti climatici- che ci inducono a non farne più a meno.

La possibilità di godere di un ambiente climatizzato senza per questo incidere sull’aumento di emissioni climalteranti però esiste ed è la pompa di calore; se poi sono pompe di calore geotermiche, il senso di colpa (almeno per chi si sente responsabile nei confronti dell’ambiente) può essere archiviato.

La pompa di calore geotermica presenta il grande vantaggio di sfruttare un bacino termico (terreno o acqua) che si trova a una temperatura costante (12° C circa) durante tutto l’anno (temperature maggiori di quelle dell’aria in inverno e più fresche in estate).

I costi d’esercizio di un impianto geotermico, sono poi inferiori fino al 60% rispetto a quelli di un impianto tradizionale, e secondo il rapporto EPA (Environmental Protection Agency), gli impianti geotermici sono il sistema con il più basso valore di emissioni di CO2 fra tutte le tecnologie disponibili per la climatizzazione.

Sul mercato ne esistono di varie tipologie e si comincia a installarle anche in edifici esistenti; l’eliminazione di qualsiasi equipaggiamento tecnico esterno, riduce inoltre notevolmente il rischio di modifica dell’estetica dell’edificio, soprattutto in presenza di edifici storici.

Le pompe di calore, il loro funzionamento, le tecnologie che possono aumentarne l’efficienza e in che modo il sottosuolo può essere considerato una sorgente termica, saranno i temi al centro del convegno organizzato a Padova da ELCO Italia, azienda veneta che opera nello sviluppo degli impianti e dei sistemi evoluti di riscaldamento e di climatizzazione a basso impatto ambientale.

Verranno illustrati anche il nuovo quadro normativo e tecnico, e l’attuale mercato dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento.

L’evento è organizzato nell’ambito del programma Welcome, destinato ai progettisti termoidraulici con lo scopo di accrescere la cultura tecnica riferita in particolare alle nuove tecnologie che utilizzano energie rinnovabili.

Tra i relatori vi sarà anche Fabio Minchio, esperto in sistemi di scambio termico con il terreno, in pompe di calore, efficienza energetica e normative correlate. Fabio Minchio, autore di libri e pubblicazioni scientifiche in tema di impianti geotermici, è consulente nell’utilizzo di fonti rinnovabili (in particolare impianti geotermici) e collaboratore esterno del DGT dell’Università di Padova.

«Il convegno che abbiamo organizzato – ha spiegato Francesco Milicia Amministratore Delegato di Elco Italia – rappresenta un’occasione importante per acquisire informazioni e competenze specifiche nel settore che riguarda le pompe di calore, sulle sorgenti alternative all’aria e in modo particolare sul terreno come sorgente termica. Non mancherà un focus di aggiornamento sulle autorizzazioni normative che oggi regolano il mercato e il dibattito su quesiti e problemi che il settore pone».