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Geotermia, a Bagnore Enel Green Power realizza impianto per acque calde

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Il piccolo impianto binario in realizzazione a Bagnore 3 utilizza prima della riniezione acque calde che attualmente non hanno un utilizzo energetico. Si tratta quindi di un impianto complementare per l’ottimizzazione energetica del serbatoio geotermico, per il cui utilizzo è confermata la sola possibilità della tecnologia tradizionale.

Fonte: Maremma News.it

Autore: Maremma News.it

Enel Green Power sta realizzando in attiguità alla centrale Bagnore 3 un piccolo impianto binario di potenza inferiore a 1 MW, che utilizzerà come fonte di energia le acque calde presenti nel fluido geotermico, che attualmente vengono reiniettate senza un utilizzo energetico.
Tale iniziativa è finalizzata alla ottimizzazione energetica del serbatoio geotermico e conferma quanto già affermato in tutte le sedi da Enel Green Power in relazione alla possibile applicazione dei processi binari, impiegabili solo con acque calde e con fluidi a bassa e media entalpia e con modesto contenuto di gas.
Non è possibile, invece, l’utilizzo della tecnologia binaria per il fluido principale in uscita dal serbatoio geotermico di Bagnore, ad alta entalpia, in quanto la percentuale di gas così elevata non rende possibile la cosiddetta reiniezione totale e quindi del tutto inefficace il circuito binario. Anzi, il processo binario applicato a Bagnore sarebbe addirittura più impattante per l’elevata occupazione del suolo (almeno 5 volte maggiore) e per il maggior livello di rumore emesso.
La Toscana è una regione molto interessante dal punto di vista geotermico, ma le tipologie di rocce dei serbatoi geotermici della fascia preappenninica tirrenica, le più interessanti dal punto di vista termico, sono di tipo carbonatico e, nell’interazione con fluidi caldi, producono significative quantità di gas incondensabili, che peraltro fuoriescono liberamente dal terreno anche senza un utilizzo industriale. Le emissioni gassose degli impianti geotermici non provengono da un processo industriale di combustione, ma sono prodotte dalla natura ed emesse dal terreno anche in assenza di impianti  di sfruttamento del fluido.
Tale fenomeno naturale, che genera emissioni diffuse dal terreno, deriva dal continuo  degassamento dei fluidi contenuti nel sottosuolo; esso si attenua nelle aree dove il progressivo utilizzo industriale del fluido geotermico veicola in modo concentrato verso l’esterno quei gas che sarebbero comunque emessi dal suolo per via naturale.
L’utilizzo energetico dei fluidi ad alta entalpia è comunque compatibile con un modesto impatto ambientale grazie alla tecnologia tradizionale a vapore di flash dotata di impianto AMIS (Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato) che consente di abbattere oltre il 90% delle emissioni, senza alcuna conseguenza per l’ambiente.