A firmare l’accordo domenica a Firenze ci sarà anche il presidente del consiglio Matteo Renzi. Un accordo governo – Regione – General Electric (Ge) che lancerà la Toscana come centro mondiale della ricerca e della produzione innovativa della divisione Oil&Gas del gigante multinazionale Usa, Ge. Una divisione, l’Oil&Gas che fa capo al Pignone e che si prepara con questo progetto non solo a aumentare il proprio tasso innovativo ma a applicare subito la ricerca alla produzione industriale. Ovvero a fornire a una serie di paesi, a cominciare dalla Polonia e l’Europa dell’Est, macchinari innovativi per l’intero processo di estrazione, raffinazione distribuzione delle energie tradizionali come gas e petrolio e non è detto che in futuro non sia anche per quelle alternative. In particolare, turbine a gas, ovvero un settore, insieme a quello dei compressori, in cui Ge – Nuovo Pignone è leader mondiale. Oil&Gas approfitterà della collaborazione con l’intero sistema regionale: università, istituti di ricerca, laboratori messi a disposizione dalla Regione e gli enti pubblici locali, vedi il laboratorio di Sesta (Radicondoli) uno dei pochissimi in Europa dove si possono testare i motori delle turbine dal vivo, l’unico a poca distanza dalla produzione. Infine, il progetto riguarderà tutti gli stabilimenti toscani di Ge, da Rifredi a Massa, passando dal cantiere dell’Avenza e da quello che è in procinto di sorgere intorno alla nuova banchina del potenziato porto di Piombino.
Del progetto si discuteva da tempo e che fosse in dirittura di arrivo Repubblica lo aveva già annunciato poco tempo fa. Restava da definire qualche particolare con i paesi che fanno le commesse, in particolare con la Polonia. Ma adesso è fatta, siamo all’accordo. Per un’impresa gigantesca che non solo porterà la Toscana al centro dei riflettori puntati sull’ innovazione con la conseguenza di una crescita economica che potrebbe allargarsi a onde intorno al nucleo centrale del progetto, ma che le farà piovere direttamente sopra qualcosa come più di 600 milioni, di cui una parte minore andrà anche in tutte le altre regioni d’Italia dove ci sia un presidio Ge. A garantire per l’Italia e a tenere i rapporti con i paesi che ordinano le innovative commesse, sarà il governo che considera l’accordo importantissimo, a presentare domenica il protocollo di collaborazione che sta alla base di tutto e che è già pronto sarà la Regione, a garantire il progetto sarà Ge che non elegge la Toscana come centro dell’impresa a caso. Non solo perché sede del Pignone, ma anche per la stretta e proficua collaborazione sperimentata con Regione, Comune di Firenze e enti locali del territorio, come ripeteva anche pochi giorni fa il presidente e ad di Oil&Gas, Lorenzo Simonelli, venendo a Firenze per ricevere la laurea ad honorem in chimica.