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Fuori dall’azienda e senza stipendio s’infiamma la vertenza Smith Bits

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L’improvvisa decisione da parte dell’impresa: «Lavoratori in libertà per mancanza di commesse». «Un inopportuno segnale di sfida a pochi giorni dalla presentazione del piano industriale»

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Cecina

Autore: Andreas Quirici

Dalle 11,30 di ieri quasi tutti i 193 lavoratori della Smith Bits sono “in libertà per mancanza di commesse”, quindi senza lavoro e senza stipendio. Subito dopo la comunicazione, gli operai hanno indetto un’assemblea permanente nella mensa, ma prima di riunirsi hanno ingaggiato una “lotta” per la bandiera americana issata su uno dei tre pennoni davanti all’ingresso, insieme a quella italiana e a quella europea. Le tute blu l’hanno ammainata. Ma Mauro Marchi, capo del personale, è uscito dal suo ufficio alzandola di nuovo. I lavoratori hanno assistito alla scena tornando in gruppo al cancello principale per ammainare definitivamente il vessillo a stelle e strisce, simbolo della sede della multinanzionale. Una scena rappresentativa della giornata assurda vissuta dai dipendenti della fabbrica di scalpelli per perforazioni petrolifere. Alta tensione. Con il provvedimento minacciato da lunedì e reso concreto da ieri, dopo che l’assemblea degli operai aveva ribadito il blocco delle merci in uscita, l’azienda prova a fare la voce grossa in un clima rovente. «È l’ennesima dimostrazione di quanto la dirigenza abbia deciso la linea dura – spiega Andrea Pagni, della Rsu aziendale – a pochi giorni dalla presentazione del piano industriale. Rispetto al quale, a questo punto, sospettiamo sia davvero vuoto di contenuti». Il 19 giugno, infatti, è fissato l’appuntamento all’Unione industriale pisana per conoscere le intenzioni di Smith Bits. E con l’avvicinarsi della scadenza, appare davvero forzata la decisione di mettere a casa i dipendenti, salvo una decina dell’amministrazione (che quando sono usciti sono stati salutati da sberleffi e applausi ironici dai loro colleghi). Gruppo unito. Dopo l’assemblea gli operai si sono riuniti nella zona della tenda e al gazebo montati per il presidio. Un gruppo unito, compatto. Che malgrado la mossa dura dell’azienda, non ha perso la voglia di lottare e la speranza di vincere la battaglia. O quanto meno di giocarsela fino all’ultimo giorno. In molti, prrò, hanno scosso la testa dopo che si è sparsa la voce che era stato buttato via il cibo dei due pasti che i lavoratori avrebbero dovuto consumare a pranzo e cena. «È stato dato l’ordine di non dare da mangiare ai dipendenti – spiega ancora Pagni –. E questo è un altro segnale di sfida». Un quadro con il quale le tute blu sono pronte a confrontarsi. «Non ci aspettavamo di arrivare a questo punto – sottolinea Giovanni Cinci –. Da parte mia c’è la consapevolezza che le intenzioni della dirigenza siano davvero quelle di chiudere. Ma questo non ci farà chinare la testa». Appello a Rossi. «L’azienda ha sprecato un’occasione davvero unica, di potersi presentare all’appuntamento del 19 giugno con le migliori buone intenzioni dalla propria parte, tradendo invece una bella dose di nervosismo gratuito – dice il sindaco di Volterra, Marco Buselli –. È necessario quindi mantenere il sangue freddo e rafforzare l’unità dei lavoratori e della comunità nel suo complesso». E poi una richiesta al presidente della Regione Enrico Rossi, di «mettere al primo posto della sua agenda la situazione della Smith».