Secondo il quotidiano Nikkei, un consorzio guidato dalle società Idemitsu Kosan e Inpex Corp sta progettando la realizzazione entro il 2020 del più grande impianto di energia geotermica del Giappone, proprio a Fukushima, per un costo di 1,2 miliardi di dollari e una produzione di 270 MW. Sin dall’inizio della crisi dovuta all’incendente nucleare a Fukushima, l’interesse per le energie rinnovabili è aumentato considerevolmente anche se i rappresentanti di Inpex e altre aziende del progetto sottolineano come i piani siano solo ad uno stadio concettuale e ancora lontani dal raggiungere una concreta decisione. Il Giappone è una terra di vulcani, ed è classificata come la terza nazione più ricca al mondo per energia geotermica, con la possibilità di ricavare 23.400 MW di energia, ma attualmente sono solo 540 i megawatt ricavati per impianti commerciali per via delle restrizioni nei parchi nazionali, dove è presente la maggior parte delle risorse. In effetti è dal 1999 che il Giappone non ha più costruito impianti geotermici; questa potrebbe essere davvero un’interessante opportunità per il settore nel paese.