È in corso il dibattito sul provvedimento di individuazione delle aree non idonee per l’istallazione del fotovoltaico a terra. La Regione Toscana vuole trovare un equilibrio virtuoso a tutela di valori importanti come la necessità di produrre energia da fonti rinnovabili; l’esigenza di salvaguardare il paesaggio toscano come valore ambientale, economico ed antropico; la tutela dell’attività agricola. Il rischio è quello di contrapporre gli opposti estremismi, tra chi vorrebbe il fotovoltaico in ogni luogo e di ogni dimensione e chi lo vorrebbe solo sui tetti. Le audizioni promosse dalle tre Commissioni Consiliari (Ambiente e Territorio, Agricoltura e Sviluppo economico) stanno dimostrando che un punto di equilibrio è possibile, a partire dalla proposta di delibera dalla giunta con modifiche che la migliorino senza stravolgerla. L’individuazione delle aree non idonee, non muove dalla volontà di rallentare l’istallazione degli impianti, ma di semplificare l’iter burocratico. I principali nodi da sciogliere sono: la legittimità di un’attività che nelle aree agricole potrebbe configurarsi come esclusiva per i soli imprenditori del settore; le zone igt, dop, doc, dogc rappresentano la grande maggioranza del territorio toscano; l’esclusione o meno delle aree a rischio idraulico, idrogeologico e di siti degradati; i parametri di superficie e potenza da installazione la mancanza di norme transitorie. La legittimità della riserva per le sole aziende agricole è al vaglio degli uffici giuridici. Le zone dop, igt, dogc, doc, possono rappresentare già da ora dei riferimenti certi e non discrezionali per consentire al Consiglio di pronunciarsi in tempi rapidi. La tipologia di queste zone può costituire un valido punto di partenza per le Province che con i Comuni avranno il compito di fornire proposte cartografiche puntuali sulle aree per la possibile istallazione. Riteniamo quindi, che con questi ed altri eventuali accorgimenti, potremo trovare il giusto equilibrio degno di una Regione che vuoI sviluppare la produzione di energia senza compromettere il I suo prezioso paesaggio