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Fotovoltaico biologico, arriva il pannello solare microbico

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Realizzato il primo pannello solare a base di cianobatteri. La capacità è ancora molto ridotta ma la ricerca è solo all’inizio

Fonte: Rinnovabili.it

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Anche il fotovoltaico può essere “bio”. Come? La risposta arriva da un gruppo di ricercatori della Binghamton University, nello Stato di New York, che hanno creato il primo pannello solare microbico. Evoluzione naturale del fotovoltaico organico, il solare microbico affida il “lavoro sporco” ad alcuni batteri fotosintetici al fine di poter creare delicate architetture elettriche. 

Seokheun Choi, un assistente professore di ingegneria elettrica e informatica e primo autore della ricerca, spiega in cosa consiste il pannello solare microbico: nove celle biologiche connesse fra loro, dove il materiale fotoattivo (ex. silicio) è sostituito da cianobatteri. “Una volta che un pannello bio-solare sarà disponibile, potrà diventare una fonte di alimentazione permanente per i piccoli sistemi di telemetria wireless e per i sensori wi-fi utilizzati in siti remoti in cui una sostituzione frequente della batteria è impraticabile”, ha affermato Choi. 

La ricerca è partita lo scorso anno, quando il gruppo è riuscito a migliorare le prestazioni delle celle bio-solari cambiando i materiali utilizzati in anodo e catodo e creando un dispositivo a singola camera microfluidica. Gli scienziati sono finalmente riusciti a collegare nove celle identiche in un modello 3×3 per realizzare un pannello scalabile e impilabile. Per ora la potenza raggiunta è molto bassa – solo 5.59 microwatt – ma l’unità ha dimostrato di saper generare energia elettrica in maniera continuata attraverso la fotosintesi e l’attività respiratoria dei batteri per oltre 60 ore totali, giorno e notte. 

Il lavoro che attende i ricercatori è ancora grande ma, sostiene Choi, questa ricerca “potrebbe anche consentire la comprensione fondamentale dei processi di trasferimento elettronico fotosintetici extracellulari in un gruppo più ristretto di microrganismi con un eccellente controllo del microambiente, consentendo in tal modo una piattaforma versatile per studi sulle celle bio-solari”. I risultati sono attualmente disponibili on-linee saranno pubblicati in forma cartacea nel numero di giugno della rivista Sensors and Actuators B: Chemical.