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Fotovoltaico al riciclo

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In vigore dal 1 luglio le regole che prevedono la garanzia della corretta gestione degli impianti fotovoltaici giunti a fine vita, per accedere agli incentivi

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Il regolamento pubblicato dal GSE (Gestore Servizi Energetici) lo scorso 25 giugno (Regole Applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti previste dal DM 5 maggio 2011) prevede che, per accedere agli incentivi, le aziende che producono o importano pannelli fotovoltaici debbano garantire anche la corretta gestione dei moduli giunti a fine vita, tramite l’adesione a un sistema o consorzio autorizzato a farlo.

Un percorso già previsto, quindi, dal Quarto Conto Energia che si applica sui moduli fotovoltaici installati sugli impianti in esercizio a partire dal 1° luglio 2012 (art. 4.6.2, pag. 37).

Secondo quanto stabilito dal GSE il Soggetto Responsabile di questi impianti dovrà fornire la documentazione richiesta al fine di garantire la tracciabilità del corretto smaltimento dei moduli fotovoltaici utilizzati sugli impianti per i quali si richiede l’accesso alle tariffe del Conto Energia.

In particolare è richiesto un attestato di adesione del produttore dei moduli fotovoltaici a un sistema o consorzio che garantisca, attraverso un’adeguata struttura operativa e finanziaria, la completa gestione a fine vita dei moduli fotovoltaici.

Per “Produttore” s’intende “chiunque immetta sul mercato nazionale per la prima volta a titolo professionale i moduli fotovoltaici“ e quindi il fabbricante, l’importatore o il distributore che vende con il proprio marchio.

Per “Sistema o Consorzio si intende invece un Soggetto, partecipato e/o finanziato da uno o più Produttori di moduli fotovoltaici, il quale, in nome e per conto dei propri aderenti, soddisfa i requisiti indicati“.

I requisiti prevedono l’iscrizione al Registro delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE), il fatto che operi in rispetto del "Testo Unico ambientale" e l’applicazione delle regole operative indicate dallo stesso Testo Unico.

In particolare i Sistemi o Consorzi devono disporre di una rete di raccolta in possesso delle necessarie autorizzazioni al trasporto dei moduli fotovoltaici a fine vita, con personale professionalmente formato, nonché di impianti di trattamento e riciclo adeguati, (propri o consorziati o conto terzi), presso cui conferire i moduli fotovoltaici giunti a fine vita.

Inoltre dovranno garantire la tracciabilità di tutti i moduli fotovoltaici durante il loro intero ciclo di vita, in modo tale da ricondurre il singolo modulo fotovoltaico al produttore o importatore che lo ha immesso nel mercato, permettere al GSE di compiere azioni di controllo finalizzate alla verifica della copertura, da parte del Sistema/Consorzio stesso, dei singoli moduli installati in un impianto fotovoltaico per cui è stata richiesta la tariffa incentivante e garantire la visibilità di tutte le fasi di gestione del modulo fotovoltaico a fine vita attraverso il rispetto della normativa vigente nella gestione dei rifiuti, dando evidenza a tutte le fasi cui il modulo è sottoposto (raccolta, trasporto, riciclo).

Il Sistema/Consorzio è inoltre tenuto a effettuare la rendicontazione delle quantità raccolte ed inviate a riciclo dettagliando quantità e qualità dei materiali recuperati e alla dimostrazione di avere attivato uno strumento finanziario alimentato con almeno due terzi del contributo che il Produttore corrisponde al Sistema/Consorzio e che sia accessibile esclusivamente per il recupero e riciclo dei moduli a fine vita.

Per l’obbligo d’iscrizione a consorzi per lo smaltimento dei moduli fotovoltaici per gli impianti che entrano in esercizio dopo il 30 giugno 2012, è previsto un periodo transitorio  di 6 mesi (con effetto retroattivo a partire dal 1° luglio) per adeguarsi pienamente ai requisiti previsti dalle regole dettate dal GSE.

Le nuove regole hanno trovato una buona accoglienza da parte dei Consorzi che operano nell’ambito del sistema del riciclo di questa tipologia di rifiuti.

Quanto richiesto da GSE sono «requisiti –ha dichiarato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat- che il nostro Consorzio già da tempo ha attivato, siglando un accordo con il Comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane), che riunisce circa l’80% delle industrie italiane del settore. Grazie a questa intesa, nel settembre 2011 è nata la prima filiera italiana per la gestione del fotovoltaico a fine vita. Per chi ama e rispetta l’ambiente si tratta di una grande conquista, perché per la prima volta la regolamentazione nazionale di accesso alle tariffe incentivanti sul fotovoltaico prevede espressamente garanzie tutelanti».

Qualche elemento di criticità è stato, invece sollevato, dal Consorzio ReMedia, che opera nel settore RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche): «Le linee guida del GSE relative al fine vita dei pannelli sono un primo passo verso la definizione di regole affidabili per il loro riciclo grazie a consorzi in grado di soddisfare requisiti minimi di qualità e di solidità finanziaria, anticipando di fatto il recepimento della nuova direttiva RAEE -ha dichiarato  Danilo Bonato, Direttore Generale del Consorzio che ha aggiunto che- ReMedia ritiene però opportuni alcuni ulteriori interventi atti ad accrescere l’efficacia e la chiarezza di tali requisiti».

In particolare è stato sottolineato che la regola applicativa sulla garanzia finanziaria non trova alcuna corrispondenza nelle direttive europee sui RAEE, né in quella ad oggi in vigore, recepita in Italia dal D.Lgs. 151/2005, né in quella approvata recentemente dal Parlamento Europeo ed è quindi suscettibile di miglioramenti.