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Fotovoltaico: ad Assosolare non tornano i conti del Gse

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l’Associazione replica ai dati presentati la scorsa settimana dal Gestore servizi energetici (Gse), nel corso di un’audizione davanti alla X commissione del Senato

Fonte: greenreport

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FIRENZE. Ad Assosolare (Associazione italiana dell’industria fotovoltaica), non convincono i dati presentati la scorsa settimana dal Gestore servizi energetici (Gse), nel corso di un’audizione davanti alla X commissione del Senato e per questo ha scritto alla commissione Industria di Palazzo Madama.
Secondo l’associazione le stime riportate  "hanno sollevato allarmismi non utili a una obiettiva discussione sul futuro del fotovoltaico, comparto che a oggi è uno dei pochi settori trainanti dell’economia e dell’occupazione: la grande crescita degli investimenti in questo campo va letta come un caso di successo per l’Italia e per gli impegni del Governo nei confronti delle direttive comunitarie e potrebbe consentire al Paese di diventare, in questo settore, il mercato di riferimento in Europa e nel mondo, in un momento critico per l’economia come l’attuale". In particolare ad essere contestata da Assosolare è la stima relativa agli impianti rientranti nella legge cosiddetta "Salva Alcoa": le comunicazioni di fine lavori per 55.000 nuovi impianti ricevute dal Gse, per una potenza di 4 GW, appaiono esagerate, come confermato da diversi dati.
I numeri dell’Associazione dell’industria fotovoltaica sono diversi: le importazioni di pannelli da Paesi extra UE si attestano a circa 2 GW, che sommati alla produzione nazionale (circa 0,6 GW) e alle importazioni dall’Ue (Germania e Spagna) pari a 0,8 GW porterebbero a 3,4 GW l’ammontare del mercato in Italia nel 2010. Se si considera che la potenza degli impianti connessi alla rete nel 2010 (quelli cioè non riconducibili alla legge 129/2010) sono circa 1,85 GW, rimarrebbe una potenza di appena 1,55 GW di pannelli disponibili per l’installazione, quindi molto meno della metà dei 4.0 GW stimati dal GSE.
Assosoloare poi informa che anche dal punto di vista finanziario non ci sono evidenze, né da i grandi installatori, né dalle banche, né dalle assicurazioni, del giro di investimenti prospettato dal Gse, che presupporrebbe tra l’altro anche la firma di contratti per impianti di grandi dimensioni che invece non risultano. La taglia media degli impianti ad oggi in esercizio è di 20,04 kWp, mentre la taglia media degli impianti dei 4GW addizionali stimati dal Gse è pari a 72,72 kWp, un dato oltre 3 volte superiore e che appare "fuori scala" da un punto di vista statistico, continua il documento di Assosolare.
«Alcuni dei dati del Gse sono stime non confermate che stanno portando a inutili e gravi allarmismi per il mercato- ha sottolineato il presidente di Assosolare Gianni Chianetta- Auspichiamo quindi che le Istituzioni trasmettano un segnale forte di tutela degli attuali investimenti nel settore, confermando responsabilità e attenzione nei confronti del settore fotovoltaico e delle sue grandi potenzialità nell’immediato futuro, al fine di evitare impatti devastanti sul mercato nazionale». Nell’occasione l’Associazione è poi  tornata sui costi del fotovoltaico:  "ogni valutazione relativa al costo del fotovoltaico va ricontestualizzata tenendo conto anche dei ritorni fiscali per lo Stato e per gli Enti Locali, della leva occupazionale positiva che il comparto sta generando in controtendenza con lo stallo del mercato occupazionale, del positivo impatto sull’ambiente, della riduzione delle importazioni di idrocarburi e, conseguentemente, della riduzione degli esborsi dello Stato in relazione alle quote di CO2» ha concluso Assosolare.